Irradiazioni culturali: l'Accademia degli Agiati nel settecento europeo
giornata di studio internazionale
Fin dalla sua fondazione nel 1750, l'Accademia degli Agiati ha attribuito ad una intelligente e accorta politica di aggregazione una parte non trascurabile della propria forza culturale, del proprio prestigio esterno e non ultimo della propria sopravvivenza. Molto spesso essa ha accolto intellettuali ormai affermati, il cui curriculum studiorum era in sostanziale sintonia con le sue scelte e i suoi indirizzi culturali. La maggioranza di questi membri già apparteneva ad una accademia italiana, austriaca o tedesca, permettendo così un sicuro e semplice inserimento nella nuova istituzione. Altre volte gli Agiati hanno avuto invece il coraggio di cooptare giovani studiosi di grandi doti intellettuali, i quali non avevano però ancora raggiunto la notorietà all'interno della Repubblica delle Lettere. Grazie anche al prestigio della loro affiliazione e alla rete di relazioni internazionali costruita dal sodalizio roveretano, essi potranno conquistarsi un posto di tutto rispetto all'interno del mondo intellettuale italiano ed europeo.
La giornata di studio internazione «Irradiazioni culturali: l'Accademia degli Agiati nel Settecento europeo» cercherà di avviare una prima, organica analisi delle strategie di aggregazione della società lagarina nel corso dei suoi primi cinquant'anni di vita e di mettere a fuoco la varietà tipologica di alcuni dei suoi membri. I relatori, provenienti da Italia, Francia e Germania, presenteranno un campione di dieci Agiati che si sono distinti nella storia culturale italiana ed europea della seconda metà del XVIII secolo. In alcuni casi si tratta di nomi famosi, come Christian Adolf Klotz, Carlo Goldoni, Girolamo Tiraboschi, Carlantonio Pilati, Giovanni Lami e Johann Jakob Brucker; in altri siamo di fronte a personaggi meno conosciuti, ma non per questo privi di interesse culturale, quali Orazio Arrighi Landini, Joseph von Sperges, Johann Friedrich Le Bret e Giovanni Bianchi. Di essi verranno esaminati alcuni aspetti delle loro ricerche e della loro attività intellettuale che la storiografia ha sino ad oggi trascurato in parte o completamente. In questo modo si potrà dimostrare come attraverso le affiliazioni e le reti di relazioni realizzate dall' Accademia degli Agiati sia transitato un capitolo molto importante, anche se poco conosciuto, della storia culturale della settecentesca Repubblica delle Lettere.
I Sessione - ore 9.00
Presiede: Livio Caffieri (Presidente dell'Accademia degli Agiati)
Serena Luzzi (Centro per gli studi storici italo-germanici di Trento - Accademia degli Agiati) Ricezione europea della «Riforma d'Italia» di Carlo Antonio Pilati
Bruno Capaci (Università di Bologna) L'amore per la «bella libertà». Teatro, eros e mondo nei melodrammi di Carlo Goldoni
Jean Boutier (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Marsiglia), Giovanni Lami, un letterato italiano nella «Repubblica delle lettere»
Rosa Necchi (Università di Parma), Girolamo Tiraboschi e Luigi Lanzi
Andrea Battistini (Università di Bologna -Accademia degli Agiati), Tra Vìco e Newton: Il Tempio della filosofia di Orazio Arrighi Landini
Giulia Cantarutti (Università di Bologna -Accademia degli Agiati), Giovanni Bianchi e la sua scuola nel transfert culturale italo-tedesco
II Sessione - ore 15.30
Presiede: Giulia Cantarutti (Università di Bologna - Accademia degli Agiati)
Gregorio Piaia (Università di Padova), L'accademico «Agiato» Johann Jakob Brucker e i suoi rapporti con il mondo intellettuale italiano
Stefano Ferrari (Accademia degli Agiati), Winckelmann e la cultura austriaca del secondo Settecento: il ruolo di Joseph von Sperges
Merio Scattola (Università di Padova), Johann Friedrich Le Bret: la storia e la statistica d'Italia
Wolfgang Adam (Università di Magdeburgo - Accademia degli Agiati), Christian Adolph Klotz: un caso di damnatio memoriae nella Repubblica delle lettere
organizzazione: Accademia degli Agiati