L'appartamento spagnolo
Francia/Spagna, 2002
Titolo originale: L'auberge espagnole
Genere: Commedia
Durata: 120'
Regia: Cédric Klapisch
Cast: Romain Duris, Judith Godrèche, Cécile De France
Xavier, 25 anni, parigino, studente allultimo anno di economia e commercio, decide di partire per un anno di studio a Barcellona nellambito del Progetto Erasmus. A Parigi, lo attendono un lavoro al Ministero delle Finanze e la sua fidanzata Martine, con la quale sta da quattro anni. A Barcellona, si troverà a condividere uno scalcinato appartamento assieme ad altri sei studenti europei: un inglese, un tedesco, una spagnola, un italiano, una belga e un danese.
di Paolo Boschi & Hans Honnacker
Nel tempo dellEuropa unita sul fronte monetario una commedia effervescente come Lappartamento spagnolo è più che mai dattualità, per quanto il titolo originale del film di Cédric Klapisch titolo, peraltro, del racconto-resoconto di viaggio del protagonista intenda alludere alla vecchia accezione di locanda iberica, un albergo privo di servizio di ristoro in cui ogni viaggiatore spartiva lingua e vivande con gli occasionali compagni di sosta. La storia al centro de Lappartamento spagnolo viene raccontata retrospettivamente in prima persona da Xavier, il protagonista, un promettente studente parigino di economia che sta per intraprendere al ministero delle finanze una brillante carriera, per cui è però richiesta la padronanza della lingua spagnola. Il giovane decide così di trascorrere un anno a Barcellona grazie al programma di scambio universitario Erasmus e, espletate le numerose pratiche burocratiche, parte lasciando a casa la mamma logorroica e la fidanzata Martine (lex Amélie Audrey Tautou). Giunto a Barcellona, Xavier approfitta allinizio dellospitalità di due compatrioti conosciuti allaeroporto, un neurochirurgo con graziosa consorte al seguito: poi, dopo un divertente test psico-attitudinale, viene scelto come sesto coinquilino di un appartamento equamente diviso con un danese, una inglese, un tedesco, un italiano ed una spagnola. In seguito, per esigenze di affitto, arriverà anche una ragazza belga che ha intrigato proprio Xavier il quale, interdetto dalla scoperta dellinclinazione lesbica dellamica, ne metterà a frutto le lezioni in materia di zone erogene femminili conquistando lattraente moglie del neurochirurgo di cui sopra che, imperdonabilmente, la lascia sola tutto il giorno. Conquistato dalla movida locale, Xavier dimentica sempre più la sua Martine e, dato che alluniversità le lezioni sono tenute in catalano, si ritrova ad apprendere lo spagnolo sulle strade, nei bar, alle feste. Gradualmente nel caos organizzato dellappartamento stanze dove regna la confusione, altre ordinatissime, il frigorifero multinazionale, il cartello dannunci multilingue sopra al telefono, la battaglia per ligiene del bagno, una babele linguistica continua i turbamenti sentimentali diventano prioritari, con lapice dellesilarante arrivo a sorpresa di Alistair, il fidanzato della studentessa inglese (che se la sta spassando con un macho americano). Lappartamento spagnolo è una briosa commedia corale in cui Klapisch, già autore di Ognuno cerca il suo gatto e Aria di famiglia, ha condensato alcune esperienze autobiografiche (lui, ex studente di cinema a New York) ricorrendo con efficacia ai suoi caratteristici stilemi cinematografici: effetti speciali (le scartoffie burocratiche dellErasmus che sommergono letteralmente lo schermo), sequenze accelerate, mascherini da cartina topografica (la freccetta che indica Je suis ici), un uso dinamico dello spit screen (in particolare nella scena dellarrivo di Alistair). Klapisch evita il pericolo di cadere nei luoghi comuni della diversità culturale denunciandola apertamente attraverso la il personaggio meno intellettuale del cast, il fratello minore della studentessa inglese, che riduce lo spagnolo a parole come caramba e olé, o il tedesco a concetti come ordine e nazismo. Alla fine emerge una sana voglia di fuga, un irresistibile desiderio di inglobare tutte le differenze incontrate in viaggio, nel rispetto dei propri sogni dinfanzia: in estrema sintesi un film che a tratti fa ridere fino alle lacrime, ma dotato di intriganti spunti di riflessione sulla società contemporanea. Una delle maggiori sorprese della stagione: deliziosamente caotico, frizzante, positivo, in una parola imperdibile.
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