Le Coefore
di Eschilo
traduzione di Manara Valgimigli
Il Rossetti - Teatro Stabile del Friuli - Venezia Giulia, in collaborazione con lIstituto Nazionale del Dramma Antico Fondazione Onlus
Regia di Antonio Calenda
con Piera Degli Esposti, Daniela Giovanetti, Alessandro Preziosi, Osvaldo Ruggieri, Giorgio Lanza, Giampiero Fortebraccio
scene di Bruno Buonincontri
costumi di Elena Mannini
musiche di Germano Mazzocchetti
Davanti allo sconforto, al dolore, allo smarrimento del vivere, è forte lesigenza di codificare lesperienza attraverso luniversale valore simbolico dei grandi miti.
Riflettendo su questi archetipi, rappresentandoli e vivendoli nella grande metafora dellesistenza che è la scena, luomo da sempre cerca di rispondere al proprio anelito allassoluto. Ad ideali eterni, egli vorrebbe ricondurre le fondamentali problematiche della sua realtà: il senso della giustizia, della religione, della civiltà...
Attraverso la messinscena di Coefore, Antonio Calenda propone un itinerario analitico nella nascita di un ideale di giustizia: una genesi artico-lata e complessa, affatto priva di dolorose lacerazioni. Eschilo ci narra di come luomo greco giunga alla polis, davanti allareopago e allante-signana giustizia di Atena, dopo aver sopportato indicibili contraddizioni dovute allo scontro fra i dettami di due religioni diverse e coesistenti. Per lallestimento il regista usa imma-gini allusive e dense di senso, che rimandano a inquietudini che ancora ci toccano e sentiamo vicine. Leggi, religioni, princìpi si sovrap-pongono e si confondono, rendendo luomo insicuro del proprio agire, privo di quella certezza del diritto che rappresenta, oggi come ai tempi di Eschilo, una delle maggiori aspirazioni delluomo contempora-neo.
organizzazione: Comune di Rovereto Assessorato alla Cultura