Masaniello l'uomo, l'eroe, il mito
Trento Oltre
Compagnia Teatro Zeta
Masaniello l'uomo, l'eroe, il mito
di Manuele Morgese
regia Brando Minnelli
con Manuele Morgese, Masaniello.
Lucia Palmentieri, Berardina
Pietro Becattini, viceré e tarantella
Rossella Tearamano, popolana e banditore
Napoli ha prodotto molti miti... e nel corso della sua storia millenaria ha di frequente creato personaggi e simboli che hanno poi avuto una loro autonoma vita rimanendo nella memoria della gente. Masaniello è senza dubbio uno di tali miti: il personaggio storico, già per suo conto avvolto da un alone di mistero e di tragica grandezza, ha finito col diventare in tre secoli e mezzo il simbolo della ribellione ai soprusi del potere, espressione della libertà del popolo, ma anche, in negativo, il simbolo del ribellismo rozzo e distruttivo della plebe. Tratto allimprovviso dalloscurità di unanonima e misera esistenza, nel volgere di soli dieci giorni Masaniello sale al vertice del potere per piombare altrettanto repentinamente nellabisso della follia, del tradimento, dellassassinio. La rivoluzione di Masaniello si svolse dal 7 al 16 Luglio 1647, una rivoluzione che coglie lorigine e il significato stesso del mito, per tanti napoletani e non, tuttora vivo.
(Tratto da Masaniello di Vittorio Dini, Newton, Roma 1999)
In scena, quattro giovani attori narrano la storica vicenda di Masaniello, pescivendolo, lazzaro, eroe della rivoluzione partenopea del 1647.
Lo spettacolo vanta una originale dinamicità: il ritmo incessante bandisce la noia e la monotonia.
La regia segue canoni in cui si mescolano generi differenti, teatrali e non.
Alle note suggestive del Lacrimosa (Requiem) di Mozart si mescola il ritmo incessante dei Tamburi del Bronx, dal suono degli Angra o Pearl Jam, ai ritmi partenopei dei Zezi e delle tarantelle.
Una luce soffusa, due tagli laterali di luce che squarciano il buio, un fondale nero su cui poggia una rete da pesca, un trono, un tavolo e velluti rossi; gli attori indossano mantelli, cappelli o altri pochi elementi, segni che disegnano i corpi.
Questo lavoro nasce in un contesto storico dominato dal qualunquismo e dalla stupida e banale devozione alle apparenze del consumismo di massa che riescono ad infiltrarsi, ogni giorno di più, nei sacri domini dellarte e della sua produzione. Questo spettacolo è figlio di un contesto sociale in cui i giovani e, ancor di più, i giovani artisti, non riescono ad esprimersi. Da questo sottostrato nasce il fresco spettacolo su Masaniello
cassa del Teatro Auditorium dal lunedì al sabato ore 10.00-19.00
cassa del Teatro Sociale dal lunedì al sabato ore 16.00-19.00
cassa de Teatro Cuminetti da un'ora prima dell'inizio dello spettacolo
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Teatri Possibili Trento