Medea in Maria's sauce

Teatro

"Medea in Maria's sauce" è un progetto della regista Monica Giovinazzi, impegnata nello spettacolo anche per gli interventi vocali, la produzione audio e video. Interprete di questa Medea rivisitata è l'attrice Maria Melchionna.
Medea rompe un equilibrio. Porta con sé il ricatto dei figli. Ma poi li mangia. Accarezza il suo sposo in un delirio d'onnipotenza per cambiargli la vita, ma poi lo butta via come un pesce marcio. Accudisce la madre cercando di convincerla della sua unicità, ma poi la frulla per berne il succo /elisir di lunga vita: "Assaggio di tutto, provo, che male c'è?" Né madre né figlia ma ancora madre e ancora figlia. Ora può godere del suo tempo liberato da impicci di mariti e figli. Non aver paura di partorirne altri. Liberato il corpo da pillole anticoncezionali e strumenti affini. Esaurito il mestruo. Fertile per qualcos'altro. Il suo corpo si modifica ancora una volta. Come vederlo attraente?
Il lavoro è caratterizzato da un processo di progressiva spoliazione e catarsi della protagonista Maria che, grazie alla determinazione della Medea che si risveglia in Lei, attraverso il "teatro", procede a una inesorabile sottrazione e amputazione di pezzi - il ruolo di moglie, madre, figlia che cura - che finiscono per diventare gli ingredienti di una grande salsa magica. E ancora:
Le voci di Medea. I livelli della sua coscienza. Le forze della sua volontà.
La salsa che decanta sprigiona una forza inaudita come le voci che le riportano i brandelli di memoria di "quella bambina che divertita galleggiava sulle onde".
Raggiunto il grado zero, Maria/Medea riscopre la propria autenticità e inizia a vivere in un tempo che, liberato dall'incantesimo della linearità, prende a rifluire con moto circolare che consente ripartenze e rinascite cicliche con tutta la ricchezza della propria memoria. Riaffiorano così, come elementi già mescolati al tutto e indefiniti nell'impasto finale, i singoli sapori tra le stemperate memorie a fuoco lento nell'intruglio di una soluzione conveniente e di maniera.
Le sbarre della prigione mentale della "mezza età" cadono ad una ad una. "Pare brutto?" sembra chiedersi la protagonista con un sorriso di sfida.".

REGISTA: Monica Giovinazzi - COMPAGNIA: Raabe (Roma)


organizzazione: C.U.C Circolo Universitario Culturale - Teatrincorso - Erasmus Student Network - A.I.E.S.E.C.

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