Muyeye

MUYEYE
di Juliane Biasi Hendel e Sergio Damiani.
Un documentario sulla follia e sull'Africa che dimostra come anche i "matti" possano cambiare il mondo.
Saranno presenti gli autori

"Muyeye", il film documentario di Juliane Biasi e Sergio Damiani, prodotto da Kuraj film insieme a Format, il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento, sarà proiettato nell'ambito della rassegna “Visto da qui” documentare l’oggi, il ciclo di incontri con i registi del territorio a Trento presso Barycentro in Port'Aquila.
Alla serata parteciperanno alcuni dei protagonisti del film, i registi Juliane Biasi e Sergio Damiani, Renzo De Stefani del Servizio salute mentale di Trento e Lorenzo Hendel editor del programma DOC3 proposto da RAI3 l’unico programma della televisione pubblica che presenta documentari sociali incentrati su temi d’attualità, con una particolare attenzione al lato umano.

Muyeye
Una sana follia africana
Regia: Juliane R Biasi e Sergio Damiani
Produzione: Kuraj film, Format-Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento
Montaggio: Juliane R Biasi
Fotografia: Sergio Damiani
Audio mix: Andrea Cristofori
Musica originale: Roberto Mariani, Pier Gianni Burreddu
Genere: documentario
Formato: HD 16/9
Durata: 62’

Muyeye è un villaggio polveroso sulla costa del Kenya. In una capanna di fango vive la famiglia di Nebat Jumba che si mantiene spaccando sassi. Un giorno a Muyeye arrivano dei bianchi, eccentrici ma diversi dai soliti turisti. Sotto il vecchio baobab i nuovi venuti raccontano storie di malattia mentale, ma promettono anche di costruire una scuola professionale gratuita e aperta a tutti. E' il germoglio di un'amicizia che legherà due mondi distanti, eppure accomunati dall'essere esclusi: i bianchi "matti" marchiati dal pregiudizio, i neri tagliati fuori dalle risorse e dal futuro. Ma Nebat ha un motivo in più che lo lega ai nuovi amici: Riziki, la sua seconda moglie e madre dei suoi quattro figli, è tornata al villaggio dei genitori perché considerata pazza. Un documentario sulla follia e sull'Africa che dimostra come anche i "matti" possano cambiare il mondo.