My name is Tanino

Vogliamo un gran bene a Gaetano, per gli amici (e non!) Tanino! perché è uno spirito libero, incosciente, picaresco e sanamente imbecille! Di quella genuina e naturale imbecillità che fa tanto tenerezza e candore (non a caso la piccola bimba americana lo tratta come se fosse uno dei suoi pupazzi da sbaciucchiare e tormentare!) e che ce lo rende irresistibilmente affascinante. E’ inevitabile non "innamorarsi" di Tanino (e del suo interprete, al suo sorprendente debutto, Corrado Fortuna) perché tutti (o quasi!) nella nostra vita, nella nostra gioventù siamo stati o avremmo voluto essere un "Tanino" in giro per il mondo alla scoperta, a volte amaramente altre serenamente, del nostro comunque radioso futuro.
Allo stesso modo si vuole bene ad un regista come Paolo Virzì che, da "La bella vita" e passando per film come "Ovosodo", "Ferie d’Agosto", "Baci e Abbracci", instancabilmente narra le storie di uomini e donne, ragazzi e ragazze che percorrono le loro vite sullo sfondo di città, quartieri e mondi che, distratti, non si accorgono di loro. E con più forza, voglia di giocare e di divertirsi, in questo suo nuovo "travagliato" lavoro "My name is Tanino" Paolo Virzì (insieme agli abili sceneggiatori/compagni di viaggio Francesco Bruni e Francesco Piccolo) cede alle lusinghe di una narrazione pura e semplice, lineare nei suoi sviluppi e coinvolgente nelle sue divertenti soluzioni.
Ma insieme ad un gusto narrativo sopraffino, Virzì continua ad essere un regista arioso e sciolto, muovendo la sua macchina da presa in terra americana con una leggerezza e sobrietà sorprendenti come neanche i più navigati registi "del luogo" riescono a volte a fare! Infatti Tanino, ventenne siciliano con il sogno di fare il regista, è proprio in America che "approda" prima ospite in una città del New England a casa di Sally Garfield, ragazza americana conosciuta al mare in Sicilia, e dopo aver mandato all’aria l’apparente serenità tutta convenevoli ed ipocrisie di questa famiglia stile "American Beauty", rimane invischiato nei loschi traffici degli emigranti della numerosa famiglia Li Causi per infine arrivare a New York e qui scontrarsi con il grande ed illusorio sogno del Mito Americano!
Avventure picaresche e racconto di formazioni atipico ed emozionante, Tanino ci lascia dandoci una grande lezione di vita: sognare, sognare ed osare incoscientemente... e quando non ci si riesce abbandonarsi tranquillamente tra le braccia di Morfeo, "vittime" felici di salutari perdite di sensi che ci fanno sentire più leggeri ed eternamente giovani!
Da www.stradanove.net