Percorrere sentieri di giustizia

Manifestazioni ed eventi

per trasformare le parole in gesti concreti fiaccolata con la partecipazione di don Luigi Ciotti

a cura di Associazione Tam Tam per Korogocho e Associazione Pace e diritti umani di Rovereto

L’Associazione Tam Tam per Korogocho e il Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti Umani di Rovereto, propongono anche quest’anno un capodanno alternativo con l’ormai tradizionale fiaccolata del 31 dicembre.
Una serata all’insegna della sobrietà e dello stare assieme per riflettere sui temi della legalità e della giustizia.
Il termine “giustizia” infatti è uno tra quelli più pronunciati, magari a volte anche a sproposito, ma molte volte risulta essere un termine vuoto, mancante di contenuti o considerato lontano dall’impegno personale e quotidiano e demandato esclusivamente alle istituzioni.
Non solo tollerando le iniquità che ci attorniano e giudicandole come inevitabili o addirittura normali, ma anche - e soprattutto - adeguandoci alla mentalità corrente, secondo la quale bisogna essere furbi, eludendo le leggi ogni volta che è possibile pur di averne un vantaggio piccolo o grande che sia. Non ci riesce facile comprendere come la mancanza di giustizia non inizi con i grandi crimini della malavita organizzata, ma parta dalle piccole illegalità che pratichiamo quotidianamente.
Serve quindi declinare la giustizia nella vita di tutti i giorni, specificarne i contenuti, accorciare la distanza esistente tra le parole e le azioni. In questo modo si può passare da una giustizia soltanto declamata ad una giustizia che, tenendo conto dell’uomo, sia realmente una giustizia sociale risultato dell’impegno personale per una vera cittadinanza attiva.
La serata inizierà alle ore 20.30 alla Sala della Filarmonica con un intervento di don Luigi Ciotti che ci fornirà spunti di riflessione e di impegno che chiamino ognugno ad agire concretamente per costruire, a partire dalla propria realtà, percorsi di libertà, cittadinanza, informazione, legalità e solidarietà.
La Fiaccolata partirà attorno alle 22.30 e dopo aver percorso Corso Rosmini si snoderà per le vie del centro cittadino per concludersi verso le 23.00 nel piazzale del Centro Pastorale “Beata Giovanna” di Via Setaioli.
La luce di centinaia di fiaccole che illumineranno la città, confluiranno idealmente nel grande fuoco che verrà acceso nel braciere attorno al quale si susseguiranno musica dal vivo e le danze popolari da tutto il mondo proposte dall’Associazione “Danzare la pace”. A tutti sarà offerto the caldo del commercio equo e solidale.
Il corrispettivo del cenone e dei relativi festeggiamenti sarà devoluto per sostenere l’Associazione Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.

scheda biografica di don Luigi Ciotti
Nasce il 10 settembre 1945 a Pieve di Cadore (BL), emigra con la famiglia a Torino nel 1950.
Nel 1966 promuove un gruppo di impegno giovanile, che prenderà in seguito il nome di Gruppo Abele, costituendosi in Associazione di volontariato e intervenendo su numerose realtà segnate dall’emarginazione. Fin dall’inizio, caratteristica peculiare del gruppo è l’intreccio dell’impegno nell’accompagnare e accogliere le persone in difficoltà con l’azione educativa, la dimensione sociale e politica, la proposta culturale.
Nel 1968 comincia un intervento all’interno degli istituti di pena minorili: l’esperienza si articola in seguito all’esterno, sul territorio, attraverso la costituzione delle prime comunità per adolescenti alternative al carcere.
Terminati gli studi presso il seminario di Rivoli (TO), nel 1972 viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino: come parrocchia, gli viene affidata "la strada". In quegli anni, affronta l’irruzione improvvisa e diffusa della droga nel mondo giovanile: apre un Centro di accoglienza e ascolto e, nel 1974, la prima comunità. Partecipa attivamente al dibattito e ai lavori che portano all’entrata in vigore, nel 1975, della legge n. 685 sulle tossicodipendenze.

Da allora, la sua opera sul terreno della prevenzione e del recupero rispetto alle tossicodipendenze e dell’alcolismo non si è mai interrotta. È invitato in vari Paesi (Gran Bretagna, USA, Giappone, Svizzera, Spagna, Grecia, ex Jugoslavia) per tenere relazioni e condurre seminari sul tema ed è chiamato per audizioni presso il Parlamento europeo.
Nei primi anni Ottanta segue un progetto promosso dall’Unione internazionale per l’infanzia in Vietnam. Sempre sul piano internazionale, promuove programmi di cooperazione sul disagio giovanile e per gli ex detenuti in alcuni Paesi in via di sviluppo.
Nel 1982, contribuisce alla costituzione del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (CNCA), presiedendolo per dieci anni: al coordinamento, oggi, aderiscono oltre 200 gruppi, comunità e associazioni.
Nel 1986 partecipa alla fondazione della Lega italiana per la lotta all’AIDS (LILA), nata per difendere i diritti delle persone sieropositive, di cui è il primo presidente.
Nel marzo 1991 è nominato Garante alla Conferenza mondiale sull’AIDS di Firenze, alla quale per la prima volta riescono a partecipare le associazioni e le organizzazioni non governative impegnate nell’aiuto e nel sostegno ai malati.
Nel marzo 1995 presiede a Firenze la IV Conferenza mondiale sulle politiche di riduzione del danno in materia di droghe, promossa tra gli altri anche dal Gruppo Abele.
Nel corso degli anni Novanta intensifica l’opera di denuncia e di contrasto al potere mafioso dando vita al periodico mensile "Narcomafie", di cui è direttore responsabile. A coronamento di questo impegno, dalle sinergie tra diverse realtà di volontariato e di un costante lavoro di rete, nasce nel 1995 "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", un network che coordina oggi nell’impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi sia locali che nazionali, che presiede sin dalla sua fondazione.
Il 1 luglio 1998 riceve all’Università di Bologna la laurea honoris causa in Scienze dell’educazione.
Alle attività del Gruppo Abele, di è tuttora presidente, attendono oltre trecentocinquanta persone che si occupano di: accoglienza, articolata in due servizi di pronto intervento a Torino; in otto comunità che ospitano persone con problemi di tossicodipendenza, di alcolismo o malate di AIDS; in un servizio di accoglienza notturno per persone senza fissa dimora. Il gruppo Abele ha anche promosso e gestito l’esperienza di una "Unità di strada" a Torino, la seconda attivata in Italia.
Da alcuni anni tiene corsi di formazione presso la Scuola per vigili urbani di Torino e provincia. Nei primi anni Ottanta è stato docente presso la Scuola superiore di polizia del ministero dell’Interno.
Giornalista pubblicista dal 1988, è editorialista e collabora con vari quotidiani e periodici (tra cui: La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana, Messaggero di Sant’Antonio, Nuovo Consumo), scrive su riviste specializzate per operatori sociali e insegnanti, interviene su testate locali.

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