Prima della pioggia

Cinema

Macedonia, 1994
Titolo originale: Before the Rain
Durata: 115'
Regia: Milcho Manchevski
Cast: Rade Serbedzija, Katrin Cartlidge

Trittico (a struttura circolare con numerosi rimandi interni) di storie ("Parole", "Volti", "Immagini": la seconda a Londra, le altre due in Macedonia) sull'odio interetnico, sul fanatismo fondamentalista, sulla peste della violenza nella guerra che ha dilaniato la ex Iugoslavia. È imperniato su un fotoreporter esule che da Londra torna nel natio villaggio macedone e ritrova l'amata (albanese) di un tempo.

Premiato con il leone d'oro alla mostra del cinema di Venezia del 1994.

di MILCHO MANCHEVSKI
Gli uomini con i mitra mi mettevano a disagio tre anni fa mentre giravo il mio primo film: «Prima della pioggia». Il film consiste di tre storie d'amore, tutte con un esito violento provocato dall'odio etnico. E un film sull'attesa opprimente della guerra e si svolge in Macedonia, una nazione che ha da poco proclamato l'indipendenza dalla Jugoslavia dilaniata.
Per piu di settant'anni la Macedonia ha fatto parte dello stesso Paese assieme ad aree ora bagnate dal sangue, come la Bosnia e la Croazia.
Tuttavia, la Macedonia e stata l'unica parte della ex Jugoslavia a non essere coinvolta in questa guerra: quasi un miracolo, visto che due guerre balcaniche in questo secolo sono state combattute proprio per essa.
Perciò mi sentivo a disagio nel collocare uomini con i mitra nel mio film: non ce n'erano in Macedonia a quell'epoca. Mentre scrivevo la sceneggiatura, durante la pre-produzione, le riprese e il montaggio, una domanda mi perseguitava: sto davvero ritraendo la mia terra in uno specchio deformante? Mio padre, gran lavoratore, e visto come un ubriacone, anche se in una finzione? Mi sentii sollevato quando il film fu applaudito li, battendo tutti i record d'incasso. Dopo che alcuni spettatori - sia in patria che all'estero - mi chiesero perchè c'erano uomini con i mitra nel film, dissi loro che «Prima della pioggia» non e un documentario, che non oserei fare un documentario su un tema cosi complesso come la guerra nei Balcani, che c'è tensione in Macedonia ma non uomini col mitra, che e una metafora, che la storia potrebbe svolgersi in qualsiasi Paese (inclusi, ma non solo, la Bosnia, l'Irlanda del Nord, la Russia o gli Usa) e che dovrebbe servire da avvertimento, non da testimonianza. E infatti il massacro bosniaco andava avanti, ma al di la delle montagne - in Macedonia - non un solo proiettile veniva sparato.
L'anno seguente mi trovavo a Bologna. La Cineteca mostrava una retrospettiva delle mie opere (il film degli uomini-coi-mitra, più video musicali e spot pubblicitari che avevo diretto) quando sulla Cnn vidi un cadavere accanto a una Mercedes nera carbonizzata su una strada lastricata. La strada era via Macedonia, via principale della capitale. Il corpo era quello dell'autista del presidente. Il presidente era in ospedale, con schegge nel cervello e l'occhio destro perduto. Alla conferenza stampa dopo la proiezione, la stampa italiana mi interrogo sul tentato assassinio del presidente Gligorov. Mentre rispondevo, mi resi conto che si trattava di un evento cosi inatteso, semplicemente irreale, che non sarebbe mai potuto diventare una sceneggiatura. Questi non erano semplicemente uomini col mitra. La vita impiega metodi più audaci e sfacciati della finzione. La pace continuo.
Il mese scorso ero a Gostivar, una città a circa 50 chilometri da Skopje, la capitale macedone. Sulla strada principale, la polizia anti-sommossa ci fece fermare. Alcuni blindati e molti poliziotti arrostivano sotto il sole rovente. La città era stranamente tranquilla, anche per un giorno di luglio in Macedonia. Vidi fori di proiettile in un tetto. I miei occhi si riempirono di lacrime e la mia gola prese a bruciare. Gas lacrimogeno del giorno prima.
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