Shower. La doccia

Cinema

Cina, 2002
Titolo originale: Shower
Genere: Drammatico
Durata: 92'
Regia: Zhang Yang
Cast: Zhu Xu, Pu Cun Xin, Jiang Wu, He Zheng

Di tradizione millenaria, con le proprie convenzioni, regole e concetti, la sauna favorisce l'uguaglianza sociale. Il complesso delle enormi caldaie azionate da vecchie leve, con i tubi, che perdono, tenuti insieme da stracci e corde, è tenuto in funzione da un vecchio che si prende anche cura del proprio figlio debole di mente. Tutti e due sono stati abbandonati dal figlio maggiore che è andato in cerca di fortuna nella più moderna Shenzhen, regione di maggiore sviluppo economico. Credendo erroneamente che il padre sia morto, il figlio errante ritorna a Pechino. Con sua grande sorpresa, è obbligato invece a fronteggiare le responsabilità familiari ed a confrontarsi con i problemi della modernizzazione quando questi incominciano ad influire realmente nella sua vita personale.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti e card in vendita presso:
Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello
Cassa del Teatro Auditorium lunedì-sabato dalle 10 alle 19
Cassa del Teatro Sociale lunedì-sabato dalle 16 alle 19
Teatro S. Marco da un'ora prima dell'inizio delle proiezioni

In un vecchio quartiere di Pechino sopravvive ancora una tradizionale casa da bagno e massaggi maschile, gestita da Mr. Liu ed il figlio minore ritardato Er Ming. Un pomeriggio l’anziano riceve la visita del figlio maggiore Da Ming, il quale si è sposato e trasferito per lavoro a Shenzhen. L’anziano è risentito e continua a trascorrere le sue giornate scandite dalle attività lavorative e dai giochi consueti con Er Ming. Le sale sono frequentate da una clientela abituale: gruppi di vecchi che godono dei benefici della sauna e dei massaggio, giocando con i grilli o alla morra; bambini con i padri; un giovane ritardato, Miaozhung, che si diletta a cantare “O sole mio”, solo sotto la doccia; Jianhao in perenne lite con la moglie; un ingegnoso truffaldino di buoni sentimenti. Il clima che si respira è familiare tra risate e piccoli battibecchi. Da Ming, vedendo che la quotidianità del padre procede bene, decide di fare ritorno ai suoi affari. Si dirige accompagnato da Er Ming per acquistare il biglietto per Shenzhen, ma mentre è intento nella transizione d’acquisto, il fratello minore decide di inseguire uno spazzino in bici che sta ascoltando alla radio “O sole mio”. Da Ming non riesce a trovare Er Ming. Torna a casa ed avverte il padre il quale arrabbiato rimprovera il figlio di averlo abbandonato e che quindi egli non ha intenzione di perdere anche il figlio minore. Il mattino dopo Er Ming ritorna a casa stanco ma sereno e si addormenta come un fanciullo. Il padre si rende conto che il figlio sta crescendo e forse questa è la prima di altre uscite solitarie. La sera durante un temporale il vecchio Mr. Liu per evitare che dell’acqua penetri dalle infiltrazioni del tetto sale per tapparle con un telo in plastica. Da Ming, svegliatosi aiuta il padre nell’opera fino all’alba. Ma l’umidità ha indebolito il fisico dell’anziano Liu. Il figlio maggiore decide così di prendere per un po' di giorni il posto del padre in modo che questi possa stare a riposo. Nel frattempo scopre che il distretto verrà distrutto entro breve per lasciare lo spazio per la costruzione di un centro commerciale. Il padre si è ripreso ed il suo carattere mite lo porta ad aiutare ad ascoltare ogni suo cliente in difficoltà, infatti dopo aver dato ospitalità a Jinhao fa in modo che questi si ricongiunga con la moglie. Quella sera per la prima volta il padre ed i due figli vanno a correre assieme. Il figlio maggiore promette in quest’occasione al padre che cercherà di visitarli più spesso, mentre il genitore esprime il desiderio di incontrare la moglie di lui. Ma la stessa notte, mentre Da Ming fa la doccia ed Er Ming fa il bagno con il padre questi muore nell’acqua. Nonostante siano avvenuti i funerali il figlio minore non riesce a capacitarsi della morte del genitore e Da Ming, che non ha mai confessato alla moglie di avere un fratello ritardato, decide di lasciarlo per due mesi in un istituto. Si pente quasi subito, lo riporta a casa dove avverte la moglie del decesso del padre e delle necessità del fratello, ma la consorte non profila parola al telefono. Si ferma ancora nel quartiere e per alcuni giorni gestisce la casa da bagno con il fratello, ma il tempo della demolizione dell'area è ormai giunto ed i due devono liberare i loro ricordi dal luogo prima della distruzione dell’edificio. Mentre si apprestano al trasloco ed un amico con una videocamera riprende quelle mura e stanze che sono pronte a sparire per sempre, Er Ming mugugna urlando il suo canto favorito “O sole mio”.
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organizzazione: Centro Servizi Culturali Santa Chiara

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