The Ring

Cinema

USA/Giappone, 2002
Genere: Thriller
Durata: 115'
Regia: Gore Verbinski
Cast: Naomi Watts, Martin Henderson, Brian Cox, David Dorfman, Lindsay Frost, Amber Tamblyn, Rachael Bella, Daveigh Chase

Sembrava l’ennesima leggenda metropolitana: la proiezione di un videotape che contiene immagini da incubo è seguita da una telefonata che annuncia la morte del malcapitato spettatore sette giorni esatti dopo la visione della cassetta. La giornalista Rachel Keller nutre un notevole scetticismo nei confronti di tutta la storia, finché quattro adolescenti muoiono in circostanze misteriose esattamente una settimana dopo aver visionato la cassetta. Rachel decide così di soddisfare la propria curiosità e trasformarsi in detective, riesce a scovare il videotape e… lo guarda. A questo punto deve fare affidamento sull’aiuto dell’amico Noah per salvare la propria vita e quella del figlio. I due hanno solo sette giorni di tempo per dipanare il mistero di The Ring

Il fenomeno "The Ring"
Dal romanzo giapponese di Suzuki Koji al remake americano di Gore Verbinski
di Daniele Di Clemente

Lo scorso 17 novembre il nuovo horror firmato DreamWorks SKG (dalle iniziali dei cognomi dei tre soci fondatori, ossia Steven Spielberg, Jeffrey Katzenberg e David Geffen) ha superato il tetto dei 100 milioni di dollari incassati, dopo appena cinque settimane dal lancio nei cinema americani: il film in questione è The Ring e vede la giornalista Rachel Keller (Naomi Watts, già vista in Mulholland Drive di David Lynch) indagare sulla misteriosa morte della propria nipote Katie avvenuta esattamente sette giorni dopo che quest’ultima ha avuto modo di assistere alla proiezione di una non ben precisata videocassetta. Le ricerche portano Rachel in una baita nei boschi dove Katie e altri tre amici, anch’essi tutti defunti lo stesso giorno e alla stessa ora della ragazza, avevano alloggiato per una serata e proprio in questo luogo la giornalista rinviene la fatidica cassetta che, sfidando la sorte, decide di guardare per venire a capo degli inquietanti interrogativi…
Purtroppo per lei, apparentemente la maledizione del videotape è qualcosa di più che una semplice teoria: dopo aver visionato il nastro, infatti, il telefono di Rachel squilla e una voce dall’altra parte mormora roca "Sette giorni…". Inizia così per la donna una disperata corsa contro il tempo nel tentativo di risolvere l’enigma delle immagini contenute nella cassetta prima che giunga il settimo giorno e, con esso, l’ineluttabile morte: ad affiancarla ci sarà Noah (Martin Henderson), esperto di fotografia e tecnologia delle telecomunicazioni, il quale riuscirà a rintracciare una serie di indizi che porteranno entrambi sull’isola di Moesko, dove un’entità oscura che si credeva dimenticata per sempre è ormai pronta a scatenare di nuovo la propria malvagia potenza…
La regia di The Ring è affidata alle relativamente giovani mani di Gore Verbinski, impostosi all’attenzione del grande pubblico solo in tempi recenti con The Mexican del 2001 interpretato da Julia Roberts e Brad Pitt, che hanno saputo confezionare un film veloce, frenetico e ricco di colpi di scena, così come di momenti di tensione e di analisi in grado di tenere incollati lo spettatore alla sedia per tutta la durata del lungometraggio. Il successo che sta riscuotendo la pellicola negli USA sembra dunque motivatissimo, ma se il mercato cinematografico americano potrebbe essere molto facile da conquistare, nonostante in questo caso l’atmosfera di fondo di The Ring sia da thriller psicologico piuttosto che da horror movie tutto sangue e budella come tanto pare vada di moda negli ultimi tempi, altrettanto non può certo dirsi per la sua controparte giapponese che spesso e volentieri scarta con indifferenza tutto ciò che il giorno prima ha considerato un capolavoro assoluto: diversa sorte ha invece avuto il romanzo originale The Ring (o più semplicemente Ringu, così come tendono a pronunciare il titolo nella terra del Sol Levante) scritto da Suzuki Koji durante la prima metà degli anni ’90, capostipite di una trilogia letteraria dalla quale sono stati poi tratti diversi sceneggiati televisivi e film cinematografici, una serie di manga illustrati da autori emergenti e persino un dramma radiofonico. La versione americana è una sorta di remake o, meglio, una rielaborazione del lungometraggio realizzato nel 1998, a tutt’oggi di sicuro l’adattamento più riuscito dei racconti del maestro Suzuki, un po’ come quanto fece Roland Emmerich con la sua interpretazione del Godzilla di Ishiro Honda, sebbene in tutta sincerità il lavoro svolto da Verbinski risulti di gran lunga più apprezzabile nonostante non disponga di impressionanti e dispendiosi effetti speciali.

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