Tommaso Giagni, "La fabbrica e i ciliegi"

Presentazione del libro di Tommaso Giagni La fabbrica e i ciliegi, venerdì 3 ottobre alle 18 con l’autore in dialogo con Andrea Mattei, ex libraio, e la partecipazione del giornalista Luigi Sardi.
Cesare torna nei luoghi delle sue origini dopo la morte della madre e scopre che suo padre non è morto per leucemia, come gli è stato detto, ma è stato vittima dell'avvelenamento da piombo alla fabbrica chimica SLOI di Trento.
Affrontando il passato, Cesare intreccia la sua storia personale con quella di Marilù e Loris, riflettendo su radici, memoria e la necessità di riscrivere la propria identità.
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Ricordo bene la sera del 14 luglio 1978: il giorno dopo avrei compiuto 20 anni, con alcuni amici avevamo sentito dell'esplosione alla SLOI e ci siamo avviati sulla strada per Martignano. Da lì si aveva una visuale perfetta sulle dimensioni dell'incendio e, solo in parte consapevoli, ci siamo interrogati sulla possibile evacuazione della città. Vengono i brividi ora pensando alle dimensioni del disastro sfiorato........(Andrea M.)
"Cesare ha cinquant’anni e vive a Roma, dov’è cresciuto. La morte della madre lo costringe a confrontarsi con il proprio passato. Tra le sue carte, scopre tracce di una verità che gli è stata taciuta: suo padre non è morto di leucemia ma è stato fra le vittime della SLOI, la fabbrica chimica di Trento che per decenni avvelenò i suoi operai. Cesare torna nei suoi luoghi d’origine per un’inchiesta personale che avverte impellente. Si ritrova anche coinvolto nella instabile relazione fra due trentenni, Marilù e Loris. Lei viene dal sud, è una donna alla deriva, cresciuta tra esperienze irrisolte e un’ostentata indipendenza. Lui, brillante accademico, è fuggito dalla valle d’origine ma resta prigioniero di una rigidità che lo isola. I tre finiranno per delineare un triangolo emotivo che rifrange, con luci diverse, il tema profondo del romanzo: il rapporto con le radici, il peso del passato, il desiderio di riscrivere la propria storia (e la Storia di tutti)