#accaddeoggi: 13 novembre 2010

 Aung San Suu Kyi viene liberata dalla prigionia

Figlia del generale Aung San, uno fra i più grandi sostenitori dell’indipendenza birmana, che fu assassinato quando lei aveva solo due anni, crebbe con la madre Daw Khin Kyi, ambasciatrice del Myanmar a Delhi. Studiò a Oxford, dove conobbe il marito, Michael Aris, e nel 1988 ritornò in Myanmar per prendersi cura della madre. Era una fase critica per il Paese, e lei organizzò manifestazioni per chiedere al governo riforme democratiche e libere elezioni.

Dopo il colpo di stato dell’esercito, il 18 settembre 1988, Aung San Suu Kyi finì agli arresti domiciliari: venne rilasciata e arrestata diverse volte e, durante la detenzione, non poteva incontrare nessuno, nemmeno i due figli e il marito. Nel 1991 le fu assegnato il Premio Nobel per la Pace, per tutto l’impegno nei confronti del suo popolo. Nel 2010 tornò in libertà e, due anni dopo, divenne leader dell’opposizione con il suo partito.

Alle elezioni del 2015, le prime considerate libere dal 1990, la Lega Nazionale per la Democrazia ottenne il 70% delle preferenze: Aung San Suu Kyi ribadì il suo impegno a guidare il Myanmar alla democrazia.

Aung San Suu Kyi nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.

redazione
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12/11/2019