#accaddeoggi: 20 aprile 1303

“La Sapienza” di Roma è un’università statale italiana tra le più antiche al mondo. E’ anche la più grande d’Europa, con circa 112.000 studenti e 8.000 dipendenti.

Venne fondata, e denominata “Studium Urbis”, ovvero un istituto per l’istruzione superiore destinato ai non prelati, il 20 aprile 1303 da papa Bonifacio VIII, con la bolla “In Suprema praeminentiam dignitatis”. Quando la sede pontificia fu spostata ad Avignone la gestione dell’Università fu affidata al Comune di Roma. Giungevano studiosi da tutte le parti del mondo e lo “Studium Urbis” acquistò man mano importanza e prestigio. Uno dei suoi problemi cruciali, nel primo periodo, fu il confronto continuo con lo “Studium Curiae”.

Nel 1632 l’Università venne denominata ufficialmente “Studium Urbis Sapientiae”. A metà del Settecento, Benedetto XIV regolamentò i percorsi di studio e introdusse nuovi insegnamenti. Fu con il Risorgimento che “La Sapienza” iniziò ad aprirsi in senso laico alle nuove correnti del pensiero moderno europeo.

Poi giunsero le guerre mondiali e la dittatura fascista, che segnarono profondamente la vita dell’Università. Dopo la Seconda guerra mondiale, iniziò una nuova ricostruzione: i docenti che avevano perso il posto per motivi politici o razziali vennero reintegrati e si ripristinò l’elezione diretta del rettore e delle altre cariche accademiche. Con gli anni Sessanta e Settanta iniziò una nuova fase: nel 1969, sotto la spinta della protesta studentesca, il Governo liberalizzò l’accesso alle università.

Le riforme del sistema universitario, della fine degli anni Novanta, portarono a una forte espansione dell’offerta formativa e delle strutture della Sapienza, che, con la riorganizzazione del 2010, adesso conta ben 11 facoltà, 59 dipartimenti, 21 musei, 50 biblioteche, più i poli distaccati nella regione Lazio e una Scuola di ingegneria aerospaziale.

Sapienza Università di Roma nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.