#accaddeoggi: 30 luglio 2007

Muore Ingmar Bergman

Figlio di un cappellano di corte, Ernst Ingmar Bergman trascorre l'infanzia seguendo gli spostamenti del padre nelle case parrocchiali di vari paesini, educato secondo i concetti luterani di "peccato, confessione, punizione, perdono e grazia", temi che saranno poi ricorrenti nei suoi film.

A diciannove anni, si iscrive all'Università di Stoccolma e si stabilisce nella capitale. A causa di una naturale inclinazione e a un forte disagio esistenziale che non gli permette di integrarsi troppo con i coetanei, conduce una vita da artista scapestrato. Non manca però di approfondire gli studi specifici che gli stanno a cuore, in primo luogo quelli teatrali. Questa passione lo porta ad abbandonare gli studi universitari e a dedicarsi alla sola attività teatrale, mettendo in scena soprattutto spettacoli studenteschi. A partire da quella gavetta e grazie al suo talento non comune, Ingmar Bergman si costruisce in breve una solida reputazione. Il suo nome comincia a circolare negli ambienti giusti, fino a che non riesce ad accedere a palcoscenici ben più prestigiosi di quelli scolastici.

All'inizio del 1943 inizia a collaborare con il dipartimento copioni della Svensk Filmindustri, realizzando la sceneggiatura originale del film di Alf Sjöberg Spasimo (1944). Nel 1946 esordisce nella regia cinematografica col suo primo film, Crisi, tratto da una pièce di Leck Fisher.

Gli anni '70 portano a Bergman la fama mondiale grazie a regie cinematografiche divenute emblema di un certo cinema d'autore. Sono titoli ormai entrati a pieno diritto nella storia del cinema come Sussurri e grida, Il flauto magico, Sinfonia d'autunno o Scene da un matrimonio.

Alla morte della quinta moglie si ritira sull'isola di Faaro, nel Mar Baltico, dove muore nella sua casa il 30 luglio 2007.

Ingmar Bergman nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.

redazione
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19/06/2019