#accaddeoggi: 30 marzo 1915

Nasce Pietro Ingrao, politico, giornalista e partigiano italiano

Pietro Ingrao nacque a Lenola (Latina), il 30 marzo 1915 da una famiglia borghese. Compì studi classici, appassionandosi alla letteratura. Due dei suoi insegnanti, che vennero fucilati nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, lo avvicinarono all’antifascismo. Si laureò, a Roma, in Giurisprudenza e in Lettere e filosofia. Dopo la laurea si rivelerà un poeta, ma al primo posto nella sua esistenza resterà sempre l’impegno comunista.

Oltre alla letteratura, un altro suo grande interesse fu il cinema. Frequentò per un anno il Centro sperimentale di cinematografia di Roma.

Sposò, nel 1944, Laura Lombardo Radice, anche lei partigiana, conosciuta durante gli anni della Resistenza. Ebbero cinque figli.

Fu uno dei massimi dirigenti del PCI e capofila dell’ala sinistra movimentista del partito, chiamata appunto ingraiana, particolarmente concentrata sulle tematiche legate all’ambiente e al femminismo e vicina al movimento studentesco del tempo. Aderì al PCI nel 1940 e partecipò attivamente alla Resistenza partigiana. Caduto il fascismo, entrò nella segreteria del PCI e venne eletto in Parlamento. Fu direttore dell’organo ufficiale del partito, l’Unità, per dieci anni (1947-1957). Nel 1976 divenne il primo comunista eletto alla presidenza della Camera.

Le pagine più discusse della sua carriera furono le posizioni filosovietiche che egli assunse quando nel 1956 scoppiòla Rivolta dell’Ungheria contro l’oppressione sovietica. Col senno di poi, Ingrao ammise l’errore. E ancora, quando gli amici delperiodico “il Manfiesto” trovarono la forza di rompere col filosovietismo, aprendo alle istanze dei movimenti giovanili e i vertici del PCI ne deliberarono la radiazione, Ingrao votò a favore. Successivamente la considerò un brutto errore del PCI.

Quando il nuovo segretario del PCI, Achille Occhetto propose di cambiare il nome del Partito, in PDS, Ingrao fu fortemente critico, ma decise di rimanere. Nel 1992 rinunciò alla propria candidatura alle elezioni e nel 1993 decise di uscire dal PDS. Nel 2005 aderì al Partito della Rifondazione Comunista e nel 2010si dichiarò per Sinistra ecologia e libertà, anche perché a favore dei matrimoni gay.

In quegli anni riprese la sua passione per la poesia e pubblicò alcune raccolte. Scrisse l’autobiografia “Volevo la luna” nel 2006. Morì a Roma, all’età di 100 anni, nel 2015.

Pietro Ingrao nelle biblioteche del Sistema bibliotecario trentino.

redazione
parte di: Accadde oggi ...

30/03/2020