Coccodrillo infame
Presentazione del libro con l'autore Francesco Marchi in dialogo con Marco Ognissanti, ex militante delle BR, e Carlo Martinelli.
Uno scontro a fuoco tra la polizia e due militanti di un’organizzazione sovversiva porta alla morte di un agente e all’arresto di un giovane attentatore, Alberto. Sottoposto a un interrogatorio brutale da parte degli uomini del dottor Giarrizzo, un funzionario dal carattere spigoloso e dalla morale controversa, Alberto cede e denuncia il suo compagno Michele. Tormentato dal senso di colpa per aver tradito l’amico e i propri ideali, Alberto decide di ritirare la testimonianza. Nel frattempo, Michele raggiunge il gruppo terroristico e incontra la sua ex fidanzata Vanda, ora legata a Paolo, il capo della brigata. Dopo l’arresto di Paolo, Michele lascia la lotta armata e cerca di convincere Vanda a seguirlo. Alberto, intanto, si unisce ai compagni in carcere e viene a scoprire che l’amico è considerato un infame. Diviso tra il tormento del tradimento e il desiderio di riscattare la dignità dell’amico, si trasforma in un implacabile giudice di se stesso. Un’analisi profonda delle dinamiche di gruppo, delle scelte morali e dell’identità personale all’interno di un contesto di violenza e conflitto. In questo scenario, la lotta per la dignità e il rispetto si intreccia con una domanda esistenziale: è possibile trovare un senso in un mondo segnato da tradimenti e ambiguità? La redenzione emerge così come una questione complessa, legata non solo all’espiazione personale, ma anche alla ricerca di una nuova identità, improntata sulla responsabilità morale e sulle conseguenze delle proprie azioni.
Francesco Marchi è nato a Trento nel 1960. Ha prestato servizio alla DIGOS di Milano durante gli anni più difficili della lotta al terrorismo in Italia, un’esperienza narrata nel libro e il Rosso intonò una canzone (Scatole Parlanti, 2022). Trasferitosi a Bologna, dagli anni Novanta si è dedicato alle attività di organizzazione e gestione aziendale.
Marco Ognissanti (Wiesbaden 1959), entra giovanissimo nella colonna milanese delle Brigate Rosse Margherita Cagol della quale fa parte anche Walter Alasia. Ne esce in contrasto con la linea politica dall’organizzazione a seguito dell’omicidio dell’avvocato Fulvio Croce. Oggi svolge attività infermieristica in alcune strutture sanitarie del milanese.
Ingresso libero