A #Biblioè sabato 23 aprile 2016 incontro con l'autore di “Mastica e sputa”

alle ore 17 presso il Palazzo delle Albere, Trento

«Mastica e sputa

Da una parte il miele

Mastica e sputa

Dall’altra la cera

Mastica e sputa

Prima che faccia neve» [Ho visto Nina volare, F. De André]

«Donne di dolori, fatiche di uomini. Malattia, isolamento, solitudine, carcere, manicomio. Il mondo di Pino Roveredo torna in una raccolta di racconti lucidi, spietati, disarmanti come di consueto, che si tratti di schegge o di esistenze narrate intere, di redenzioni in extremis o di condanne irreversibili. Un bacio e un morso: la vita è così, e siamo tutti sempre impegnati a masticare e sputare, come dice la canzone di De André che diventa leitmotiv di un amore spaccato in due da un delitto non commesso. Ma in questo universo che ha la nettezza scavata del bianco e nero entrano anche la luce del mare, la leggerezza di una parola umile, fagioli, che si meriterebbe una doppia per guadagnare ancora più sapore, la voglia di guardare certe città belle per definizione – Trieste, Parigi – con gli occhi nuovi della meraviglia.» [Pino Roveredo, Mastica e sputa, Bompiani, Milano 2016]

Le parole dell’autore su Mastica e sputa e sull’origine del titolo, tratto dal verso di De André:

«Rappresenta bene la rabbia di chi abita il sottoscala della condizione umana. Una rabbia crescente, e forse inutile, e allora masticala, e sputa. Verso tutti e verso nessuno, verso l'indifferenza, verso la distrazione di Dio […]. Restituisco vicende in cui mi sono imbattuto. Più che un autore sono un “autista” di storie. Le raccolgo e le veicolo sulla carta.» intervista all’autore curata da Luciano Santin, “Il Messaggero Veneto”, 04 febbraio 2016

Pino Roveredo è nato nel 1954 a Trieste da una famiglia di artigiani: il padre era calzolaio. Dopo varie esperienze (e salite) di vita, ha lavorato per anni in fabbrica. Operatore di strada, scrittore e giornalista, collaboratore del “Piccolo” di Trieste, fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Bompiani ha pubblicato Mandami a dire (2005, Premio Campiello, Premio Predazzo, Premio Anmil, Premio “Il campione”), Capriole in salita (2006), Caracreatura (2007, Premio Torre di Castruccio 2008), Attenti alle rose (2009, Premio “La Lizza d’oro” di Massa Carrara e Premio “Giuseppa Giusti” di Monsummano), La melodia del corvo (2010), Mio padre votava Berlinguer (2012) e Ballando con Cecilia (2014). Nel 2011 ha partecipato al film Sono rimasto senza parole / Pino Roveredo incontra Antonio Stagnoli.


19/04/2016