4 anni di Bookique! Dust (Alternative Pop MI) + Circ O'Cric + street photography...

Pop music concert
[ Bookique - Caffè letterario Predara]

La Bookique festeggia il suo 4° compleanno con una festa all'aperto indimenticabile:
ore 19: DJ STRABAUZ + FREE BUFFET di Maman bOOkique
ore 20.30: spettacolo circense "JEU DES EMOTIONS" con Circ O'Cric
ore 21.30: DUST (Alternative Pop Milano) in collaborazione con Associazione Offset
per tutta la serata sarà inoltre aperta la mostra di STREET PHOTOGRAPHY di David Tejeda e Simone Cargnoni
Evento totale per un compleanno speciale!

DUST (Alternative Pop da Milano)

I Dust nascono nel 2009 dal desiderio di sei ragazzi di trasformare in estro creativo una passione viscerale per il pop - rock anglofono in ogni sua sfaccettatura, ricercando una forma canzone che potesse abitare il confine fra tradizione e modernità. La band definisce subito la propria alchimia in un sound dall’accento classico, ma collocato sul ponte che collega la new wave di fine anni 70 alla nuova frontiera degli Wilco. (È in questa zona liminale che si sviluppano le peculiarità della formula dei Dust, riscontrabili negli ampi spazi evocati dagli arrangiamenti e in una tensione comunicativa a cavallo tra pienezza soul e toni più oscuri e introspettivi, rimarcati dalla vocalità cavernosa di Andrea D’Addato.)

Il primo ep di brani autografi, “Kind” (Tomobiki, 2012), registrato al Mono Studio di Milano e prodotto da Matteo Cantaluppi (The R’s, Canadians, Ex-Otago), testimonia una “grandeur” elettrica in cui convivono epicità (“O My Mind”, “Ink Loaded Love”) e languori notturni (“Never Defined”, “Still Hiding, Still Trying”). “ ‘Kind’ a tutti gli effetti rappresenta l’ingresso dei sei – numero magico – nel mondo dei grandi”, recita la recensione di Ondarock e, infatti, l’uscita dell’ep porta i Dust a esibirsi su alcuni dei palchi più importanti di Milano e del Nord Italia, di spalla ad artisti del calibro di Diaframma, The Niro, The Black Atlantic, Esben And The Witch, Enrico Gabrielli. A settembre 2013 la band si chiude nella sua sala prove per dedicarsi alle sessioni di “On The Go”, il primo full - length album, in uscita a Marzo 2015 per Sherpa Records.

A tre anni di distanza dalla pubblicazione dell’ EP di debutto, “Kind”, prende vita il primo album dei Dust, “On The Go”. Rispetto all’esordio, prevalgono qui toni più ombrosi e compassati, come se l’epicità degli inizi avesse lasciato spazio a una tensione emotiva implosa. Rare sono le concessioni al wall of sound di Kind: la soluzione ricorrente è quella di melodie scarne ed essenziali, tracciate da chitarre in arpeggio o da un letto di synth, per enfatizzare quei tratti oscuri che nel lavoro precedente rimanevano celati fra le righe. Ne deriva un sound più levigato e crepuscolare, che, oltre alle influenze di The National, Wilco e Paul Weller, già riscontrabili nell’EP precedente, ora si tinge dell’impressionismo dei Talk Talk (“Nell’Aria”), dei toni confidenziali di Ryan Adams (la title track) o di aperture pop velate da una patina di malinconia, à la R.E.M (“Drifted”). In queste coordinate si muovono dieci canzoni che ritraggono istantanee di un’intimità dissolta, in cui i testi, privi di nomi propri, indicazioni geografiche o riferimenti concreti, raffigurano perennemente due individui (amanti? Amici? Fratelli?) che sembrano abitare l’album come dei fantasmi. Essi si attendono reciprocamente nel noir per città invisibili di “(Our Alien) Millennium”, si dichiarano complici di un crimine mai svelato in “I’m Not Here”, si separano, incontrandosi solo nel ricordo dei segreti che condividono, in “On The Go”, animati dal pensiero che lasciare una traccia di sé nell’altro possa colmare parte del vuoto che li circonda (“If I Die”). Il titolo del disco identifica così un momento di transizione, la ricerca di un’identità solida che si interrompe prima di compiersi e si riflette in brani frammentati, che spesso si avvitano su sé stessi (“Cinema”, “I’m Not Here”). “On The Go”, in uscita a Marzo 2015 per Sherpa Records, è stato registrato e mixato dai Dust con Simone Sproccati, al Purania Recording Studio di Vimodrone (MI), e masterizzato da Giovanni Nebbia, all’Ithil World Recording Studio di Imperia.