FilmFestival: Wellman Polar Expedition - South

Cinema

53° TrentoFilmFestival

Wellman Polar Expedition R
8' (USA, 1906)
Uno dei più antichi documenti filmati dell'epoca delle spedizioni polari, in una copia restaurata dal
British Film Institute.

South R
di Frank Hurley - 88' (Gran Bretagna, 1919)
L'ultima eroica impresa che Sir Ernest Shackleton intraprese dal 1914 al 1916: la traversata
dell'Antartide.

R - retrospettiva

Questi film saranno accompagnati da musica eseguita dal vivo e South in particolare, dall'Orchestra sinfonica Tolkeniana, una formazione musicale formata da allievi dell'Accademia delle Arti e Mestieri della Scala di Milano diretta dal Maestro Alessandro Ferrari.

Wellmann Polar Expedition (1906) i primissimi fotogrammi girati dall’uomo al Polo nord e al Polo sud. Queste le prime immagini proposte del Trentofilmfestival, per la serata di apertura, sabato 30 aprile all’Auditorium S. Chiara, nel corso della quale verrà anche proiettato South di Frank Hurley (1919) il film che documenta il tentativo sfortunato ma eroico di Sir Ernest Shackleton di attraversare l’Antartide nel 1914-16.
Entrambi vengono presentati in una copia restaurata dal British Film Institute di Londra. La proiezione di South sarà commentata dal vivo dalla musica della Sinfonica Tolkieniana di Milano, una nuova realtà orchestrale formata dai migliori allievi che hanno studiato all'Accademia delle Arti e dei Mestieri della Scala in collaborazione con i professori dell'Orchestra del Teatro alla Scala, fondata da Alessandro Ferrari, violinista dell'Orchestra della Scala dal 1983, compositore, direttore d'orchestra e, su incarico del M° Riccardo Muti, maestro preparatore all’Accademia della Scala, nonché da Edoardo Volpi Kellermann, compositore e ideatore del progetto Tolkieniana. Entrambi questi artisti si ispirano da molti anni al mondo mitico creato da J.R.R. Tolkien, un universo di enorme ampiezza e auto-coerenza, di cui il più noto romanzo, "Il Signore degli Anelli", rappresenta solo la punta di un ben più profondo iceberg.
Da qui l’accostamento fra un film-documentario su una storia vera, che guarda caso si svolgeva proprio negli anni in cui Tolkien dava vita alle basi linguistiche e poetiche della sua mitologia, e le musiche ispirate ai paesaggi, le storie, i personaggi e le atmosfere che lo scrittore ha costruito.
Sia in South che nel Signore degli Anelli troviamo un viaggio senza speranza verso l’ignoto, da una parte quello di Frodo, dall’altra quello di Shackleton verso il Polo prima e verso la salvezza dopo. E in entrambe le storie compare una montagna da scalare e superare: il vulcano attivo nel cuore del regno del Signore Oscuro nella realtà mitica di Tolkien; una cima di 3.000 metri in un territorio inesplorato, mai scalata e mai più scalata fino all’impresa di Messner di 10 anni orsono nella realtà storica di Shackleton.