Hedda Gabler

Drama

Benvenuti a Teatro
Stagione di Prosa

Teatro Stabile del Friuli V.G.
Hedda Gabler
di Henrik Ibsen
con Manuela Mandracchia
regia Antonio Calenda
coproduzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Compagnia Enfi Teatro

Imperniato su un carattere non comune di donna moderna, Hedda Gabler avvince gli spettatori per la sua intensa teatralità. Simbolo umano della bellezza e della forza che si corrompono nell'inutilità del loro impeto vano verso la vita, la figura di Hedda si innalza, enigmatica nel suo tormento, al di sopra della piatta realtà che la circonda. Altera e affascinante, intransigente e contraddittoria, Hedda Gabler è una delle più problematiche e seduttive figure femminili create dal genio di Henrik Iibsen, un autore che, scavando nell’inconscio, racconta attraverso il suo teatro inquietudini di assoluta attualità.

Gelida e altera, consapevole del proprio fascino eppure fragile nella sua intima frustrazione, nella sua incapacità di vivere serenamente la propria femminilità, ossessionata dal successo e da una deleteria intransigenza: Hedda Gabler è una delle più problematiche, febbrili e seduttive figure femminili ibseniane.
A questo personaggio e alle suggestioni dell’opera di Henrik Ibsen lo Stabile regionale si volge, per il nuovo spettacolo di produzione.
Ibsen rappresenta un vertice assoluto nella letteratura teatrale ottocentesca: la sua drammaturgia abita i confini del teatro borghese con inquietudine, attraverso storie di tragedia quotidiana, aspre d’anticonformismo.
I suoi personaggi, soprattutto le creature femminili, esprimono sempre nodi tematici che stanno a cuore all’autore, senza però apparire mai esemplificativi: conservano invece una vibratile complessità che assicura loro dirompenza emotiva.
«È in questo tormento scuro – commenta il regista – la chiave che li rende moderni. Trovo da questo punto di vista molto significativo un intervento di Roberto Alonge, che sottolinea come Ibsen appaia come una sorta di gemello di Freud. Capace di scavare nel pozzo nero dell’inconscio e di raccontare attraverso il suo teatro inquietudini di assoluta attualità: se da scienziato Freud esterna le proprie scoperte, Ibsen lo fa da artista... Depista, accenna, occulta, ma dalle pieghe del linguaggio, dalle ombre interiori è facile intuire quanti fantasmi incestuosi padre-figlia popolino la scena, quanti drammi psicologici, quanto l’oscurità abbia da rivelare».
Scritto nel 1890 Hedda Gabler pone al proprio centro una figura che si discosta dall’ideale femminile coevo ad Ibsen.
Dopo la morte del padre, il generale Gabler, con cui aveva condotto vita altolocata, la giovane Hedda sposa per interesse un mediocre intellettuale piccoloborghese Jørgn Tesman che ambisce a una cattedra universitaria. Rientrata dalla luna di miele, Hedda appare del tutto insoddisfatta della sua nuova vita, annoiata, confusa dalla sua stessa femminilità enigmatica e ancor più dal fatto di essersi scoperta incinta, stato che invece il marito non sa intuire. La confusione aumenta quando riappare Løvborg un antico amore di Hedda, scrittore tutto “genio e sregolatezza”. Hedda si isola in un vortice di egoismo, in un cieco slancio di volontà di potenza e di controllo del destino altrui che la distruggerà.

Sarà Manuela Mandracchia a interpretare il ruolo di HEDDA GABLER nello spettacolo che sarà in scena da giovedì 28 febbraio a domenica 3 marzo al Teatro Auditorium di Trento nell'allestimento co-prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e dalla Compagnia Enfi Teatro e diretto da Antonio Calenda.
Isabella Ragonese, l'interprete che era stata indicata dalla Produzione per questo ruolo all'atto della programmazione estiva della Stagione, ha dovuto, infatti, rinunciare a prendere parte allo spettacolo a causa di un mutamento nel calendario dei suoi impegni cinematografici.
Manuela Mandracchia è fra le più affermate e apprezzate interpreti del panorama teatrale italiano. Ha recitato con alcuni fra i maggiori registi (da Luca Ronconi a Massimo Castri), ha diviso la scena con attori si assoluto rilievo (Mariangela Melato, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Maria Paiato) ed è stata insignita di riconoscimenti prestigiosi, fra cui due Premi Ubu. Si è impegnata anche nei ruoli di regista e di autrice teatrale. Da segnalare, in campo cinematografico, la sua recente partecipazione al film Habemus Papam di Nanni Moretti.


organization: Centro Servizi Culturali S. Chiara