Nicolò d'Arco
05/09/2014
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- Argomento
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Nicolò d'Arco
- Testo
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C'erano in Trento famiglie nobili con ampie possibilità di contatti con ambienti a sud e a nord della città. I figli più portati agli studi, quando non migravano oltre le Alpi, venivano inviati nelle fiorenti città di Verona, Padova, Venezia, o a Bologna, Mantova, Pavia, Milano. Spesso il loro talento si manifestò lontano dalla patria d'origine e non "si può menar vanto di personaggi di grande respiro, (
) perché ogni umanista è figlio della città in cui ha respirato la nuova vita della cultura e dell'arte". Così scrisse il noto studioso trentino, Ezio Franceschini, alludendo a due personalità di rilievo culturale nel XVI secolo, Nicolò conte d'Arco e Jacopo Aconcio.
Il primo, noto per la sua versatilità poetica sia in latino, sia in italiano, educato alla corte dei Gonzaga, a Mantova, rappresentò l'anello di congiunzione tra la timida produzione locale e la cultura rinascimentale delle città e delle corti italiane. Egli si circondò di poeti e letterati nella corte d'Arco, i quali operarono in una zona aperta alla cultura occidentale anche per le più accessibili comunicazioni, attraverso l'altopiano, con il resto d'Italia.
- Da
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1501
- A
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1600
- Personaggi
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Nicolò conte d'Arco , Aconcio Jacopo
- Codice
-
48793
- codici_personaggi_as_text
-
50743-50744
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