697 Madri. Stefano Cagol

La performance partecipativa dell'artista trentino nell'antica chiesa di San Barnaba a Bondo

Dalla performance partecipativa di inizio luglio alla mostra che fino al 17 settembre è visitabile presso l'antica chiesa di San Barnaba a Bondo.

E già, il luogo, la seicentesca chiesa restaurata e adibita a centro d'arte contemporanea, vale la visita. Se a ciò si aggiunge la possibilità di immergersi nell'estetica di Stefano Cagol, non ci sono dubbi, perché 697 MADRI. Stefano Cagol non mancherà di lasciare il segno.

L’affollata performance che l’artista trentino ha immortalato in opere video e fotografiche dialoga ora con gli spazi dell'antico luogo di culto, che conserva un indelebile sapore di sacro. L'altare sembra proseguire idealmente verso l'alto, distendersi e allungarsi in una monumentale scalinata che accoglie un gruppo di donne assorte, mentre una proiezione evoca il momento del raduno.

Negli spazi della chiesa è posizionata anche una grande installazione in alluminio con un intervento sonoro ispirato ai luoghi aspri  della Guerra bianca, in particolare alla simbolica caverna del Corno di Cavento, scavata dalle truppe austro-ungariche e solo recentemente liberata dai ghiacci.

“697 madri” è il titolo del progetto personale che Stefano Cagol ha pensato coinvolgendo un imponente e significativo monumento storico nel paese alpino di Bondo in Trentino, dove si trova il Cimitero militare monumentale risalente al 1916 e dedicato a 697 caduti.

L’artista ha deciso di evocare la loro perdita e il vuoto lasciato nelle loro famiglie invitando le donne a trovarsi sulla scalinata in granito per un raduno simbolico capace di ricordare la sofferenza e di celebrare la vita.

All’invito hanno risposto in tante, immortalate nell’opera partecipativa. Questo successo ha decretato “697 madri” con la prima opera partecipativa massiva di Stefano Cagol e la sua prima opera partecipativa realizzata in Trentino.


18/07/2016