Ai Confini e Oltre – fra classica e jazz

Quattro appuntamenti alla Filarmonica di Trento esplorano la "third stream"

Che senso ha far collaborare jazz e musica classica? È questo l’interrogativo dal quale Emilio Galante, presidente di Sonata Islands, prende le mosse per raccontare Ai Confini e Oltre – fra classica e jazz, la rassegna nata da una collaborazione tra la Società Filarmonica di Trento, Sonata Islands, il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento e Trentino Jazz.

Quattro gli appuntamenti in programma alla Sala filarmonica di Trento all’insegna del filo conduttore “terza corrente". L'omaggio si rivolge al movimento artistico nato negli anni Cinquanta del secolo scorso negli Stati Uniti, impegnato a costruire un terreno di incontro fra musica classica e jazz.  Giovedì 10 ottobre alle 20, il cartellone sarà anticipato in sala musica del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. Tema della serata la filmografia di Gianni D’Amico: verranno presentati da Olmo D’Amico e Giuseppe Segala due cortometraggi sul jazz fra anni ‘60 e ‘70 (Festival Jazz di Bologna), e un concerto del duo sax pianoforte Tino Tracanna e Umberto Petrin, con musiche di Thelonius Monk e Steve Lacy.

Galante si sofferma quindi sulla differenza tra i due linguaggi – jazz e musica classica, appunto -,  definendoli rispettivamente il linguaggio dell’improvvisazione e della riflessione. “La classica sviluppa la ricerca dei colori, delle dinamiche, nel jazz questo non accade, almeno fino agli anni Cinquanta. Dagli anni Sessanta in poi il jazz si evolve, fino a diventare una musica colta contemporanea, e la rassegna punta proprio a far emergere questa sua trasformazione", osserva Galante.

Una “third stream” tra musica classica e jazz, dunque, quella che prenderà il via il 17 ottobre, con l'intento di sottolinearne alcune caratteristiche : il suo essere musica da camera, con un apporto degli strumenti percussioni limitato o assente. A ciò si aggiunge la sua predilezione per colori timbrici capaci di accostare ai fiati caratteristici del jazz gli archi e una rilettura della tradizione classica ottocentesca in veste jazzistica. Si tratta di rielaborazioni jazzistiche di musica classica sette e ottocentesca, da Mozart a Chopin a Bach, una “reinvenzione di questi grandi autori del passato" attraverso il jazz", conclude Galante.

PROGRAMMA

Giovedì 17 ottobre, Sala Filarmonica ore 20.30

TST - Third Stream Trio

Gabriele Mirabassi, clarinetto

Emilio Galante, flauto

Enrico Zanisi, pianoforte

 

Nel programma presentato dal Trio figurano alcune riletture, attraverso la pratica improvvisativa, di musiche della tradizione sette-ottocentesca: alcuni Lieder di Schumann, un’opera giovanile di Mozart, il Quartetto KV 158, scritto durante il viaggio in Italia fra Rovereto e Milano, Busoni che rilegge Mozart (il Duettino Concertante nach Mozart), la Siciliana in sol minore di Bach trascritta dalla versione di Bill Evans, che la fa diventare un Valse in 3/4, Charlie’s Prelude (reso noto nelle versioni di Duke Ellington e Don Byron) una sorta di lettura-ragtime del quarto Preludio di Chopin, e, sempre di Chopin rivisitato, il Valse n. 2 op. 34, sorprendentemente in 2/4.

Sia nel caso di Busoni che di Bill Evans o di Chopin, si tratta di riletture, in un percorso che svela uno dei caratteri tipici della nostra cultura, dove l’originalità si appoggia sempre su una sovrapposizione continua di testi del passato.

In programma anche due composizioni originali senza riscrittura improvvisativa, il Trio in mi minore di Busoni e il Choro n. 2 di Villa Lobos.

 

Giovedì 24 ottobre, Sala Filarmonica ore 20.30

“Classical To Jazz” Duo Pure

Olivia Trummer, pianoforte e voce

Nicola Angelucci, batteria

Gli opposti si attraggono e possono vivere in simbiosi! Con il suo progetto “Classical To Jazz”, la pianista e compositrice tedesca Olivia Trummer accetta la sfida di fondere, anche se apparentemente sembrano due generi contrapposti, la musica classica con il jazz. Nel batterista italiano Nicola Angelucci trova un’anima gemella musicale che contribuisce a questo progetto come partner congeniale. 

Il duo eseguirà composizioni ispirate alle opere di Bach e Mozart creando con arguzia e immaginazione complessi arrangiamenti, che lasciano però molto spazio ai singoli musicisti per emergere come improvvisatori. Le parti vocali di Trummer durante la performance, aggiungono una dimensione alla gamma di suoni e interazioni del duo. Finalità del duo è dimostrare che bellezza e complessità non devono essere opposti.

 

Giovedì 31 ottobre, Sala Filarmonica ore 20.30

Salvatore Maiore Quartetto a corde

Peo Alfonsi, chitarra classica

Giancarlo Bianchetti, chitarra classica 7 corde

Maria Vicentini, viola

Salvatore Maiore, violoncello

Il quartetto riunito dal contrabbassista e violoncellista sardo Salvatore Maiore dà vita a un progetto basato sulle musiche composte dal leader. Musiche che fanno parte di una nuova produzione discografica dal titolo “Infinito” e che si nutrono delle esperienze già condivise nonché della grande passione per la musica latinoamericana, da cui Maiore trae ispirazione.  

Giovedì 7 novembre, Sala Filarmonica ore 20.30

Saverio Tasca e AlterArco

Saverio Tasca, vibrafono

Mauro Spinazzè, violino

Josè David Fuenmayor Valera, violino

Simone Siviero, viola

Giulio Padoin, violoncello

Il progetto vede come protagonista il vibrafono. L’ispirazione qui arriva dall’aver sperimentato dei nuovi orizzonti espressivi combinando vibrafono e violoncello, in collaborazione col violoncellista del gruppo, Giulio Padoin. La nuova proposta in quintetto, volutamente senza un nome prefissato ma che potrebbe essere “musica libera”, vuole riaprire al gruppo la strada della sperimentazione e in particolare di una musica non “a programma”, ovvero una musica che nasce dalle proprie radici, in particolar modo dalle tipologie degli strumenti usati. Perciò, se da una parte il vibrafono suggerirà atmosfere moderne e jazzistiche, gli archi sosterranno la musica colta e organizzata. La freschezza sarà la padrona assoluta, e l’uso del vibrafono anziché della marimba aiuterà a percepire questo carattere”. (ST)


09/10/2019