Animali parlanti II

Dal simbolismo animale dell’età classica, declinato nelle sue varie forme letterarie e teatrali, al fumetto e alla vignetta satirica dei giorni nostri 

Disegnatori come Giorgio Cavazzano – Topolino; Riccardo Mannelli – Il Fatto quotidiano; Silver – Lupo Alberto; Staino – Bobo) disegneranno dal vivo i loro ‘animali’ parlanti e racconteranno delle suggestioni che il mondo animale ispira loro.

"Si tratta di uno dei momenti che meglio mettono in primo piano come la cultura classica venga veicolata dal Medioevo e poi fino al contemporaneo nelle forme più pop" - osserva Caterina Mordeglia, docente di letteratura latina presso l'Università di Trento, nell'introdurre "Animali parlanti II. Letteratura, teatro, disegni", il convegno che si svolgerà martedì 17 e mercoledì 18. Organizzata dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento in collaborazione con  con la Scuola di Dottorato “Le Forme del Testo”; il Centro Servizi Culturali S. Chiara; la Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto e la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo latino, responsabile scientifica la stessa Mordeglia, l'iniziativa si terrà a Trento presso Palazzo “Paolo Prodi” in via Tommaso Gar.   

Dal simbolismo animale dell’età classica, declinato nelle sue varie forme letterarie e teatrali, al fumetto e alla vignetta satirica dei giorni nostri. È questo il filo conduttore che lega i diversi interventi della seconda edizione del convegno internazionale che riflette su come l'animale stereotipato della favola antica diventi nel Medioevo un personaggio e come tale caratteristica venga tramandata con continuità fini a giorni nostri.

"Forse non tutti sanno infatti che sui manoscritti medievali le illustrazioni di favole esopiche si articolano spesso in scenette narrative in successione che anticipano quelle dei comics - riprende Mordeglia -. Ma soprattutto che l’accostamento tra l’animale del mondo antico e quello del disegno contemporaneo, a prima vista inaspettato, cela invece una linea di continuità che si sviluppa dall’anonima stereotipizzazione dei protagonisti zoomorfi della favola classica attraverso la loro personalizzazione con tanto di nome proprio nell’epica animale durante il Medioevo. Dal lupo e dal topo di Fedro si passa insomma ai disneyani Ezechiele Lupo e Topolino, con la loro parodia di pregi e difetti umani". 

L'inizio dei lavori è previsto martedì alle 14.30 con la prolusione del filosofo della scienza Giulio Giorello  dedicata alla figura di Topolino quale simbolo di moderna saggezza in bilico tra animalità e umanizzazione, cui seguiranno, per la parte classica interventi sul teatro di Aristofane (Elena Fabbro), sulle “Metamorfosi” ovidiane (Guido Paduano), sulla fisiognomica antica nella letteratura scientifica e nella favola (Fabio Stok, Patrick Dandrey, Michel Pastoureau), per quella medievale interventi sulla letteratura mediolatina (Francesco Santi) e su Dante (Federico Sanguineti). Con Matteo Nucci ed Enrico Girardi ci si avvicina al Novecento, per parlare del pesce de “Il vecchio e il mare” di Ernst Hemingway e della volpe umanizzata della musica di Leoš Janáček. Seguono poi le due relazioni di Simone Regazzoni e di Luisella Battaglia, i cui animali, tra filosofia e bioetica, ci parleranno dei diritti della legalità e della morale.

Nella sessione conclusiva del convegno, “Lavagne animate”, che si svolgerà nel pomeriggio di mercoledì 18 aprile, le parole lasciano spazio al disegno. Interverranno appunti alcuni tra i protagonisti più celebri del panorama internazionale e nazionale del fumetto e del disegno satirico (Giorgio Cavazzano – Topolino; Riccardo Mannelli – Il Fatto quotidiano; Silver – Lupo Alberto; Staino – Bobo) disegneranno dal vivo i loro ‘animali’ parlanti e ci racconteranno delle suggestioni che il mondo animale ispira loro.

                       


12/04/2018