Camminamente

"Scarpe che parlano di cammini. Cammini che raccontano storie": a Fondo la mostra dedicata ai camminatori

“Camminamente” perché – spiega il curatore Antonio Gregolin - “cosa muove le scarpe se non un pensiero? Da qui è nata questa mia idea della mostra, che vuole essere uno strumento di didattica e informazione.

Fino a qualche anno fa, era un mondo sommerso ma ora è diventato quasi una moda percorrere lunghe distanze a piedi, basti pensare che esistono più di quattromila cammini in Italia, e altri se ne stanno aprendo”.

Dopo le tappe alla Basilica di San Francesco ad Assisi, S. Antonio di Padova, Santa Maria della Vita a Bologna arriva a Fondo, in val di Non l’originale mostra “Camminamente. Scarpe che parlano di cammini. cammini che raccontano storie". L’inaugurazione è prevista sabato 13 luglio alle 16 presso lo storico palazzo comunale di Fondo, con la presenza del camminatore a piedi nudi Tom Perry, noto per le sue discese dai vulcani senza scarpe.

Un progetto che, come racconta il presidente dell’associazione amici di San Giacomo Remo Bonadiman, intende creare un raccordo con il Cammino Jacopeo d’Anaunia, percorso durante l’estate da oltre ventimila persone. “Il nostro è un paese legato al cammino, alle passeggiate – prosegue -. Oltre a questo, a Fondo cinque affreschi medievali raccontano la storia di San Giacomo”.

La mostra si articola in tre sezioni. La prima parte sarà nelle sale espositive del Municipio con le sezioni dedicate ai “camminatori sportivi” e alle “scarpe della storia”. La sezione  “scarpe della fede”, invece sarà in una sede staccata, a pochi metri dal Municipio.

Sessanta le scarpe esposte, ciascuna una storia da raccontare. “Mio padre era ciabattino – riprende il curatore Gregolin – sono vissuto con il profumo delle scarpe vecchie che venivano riparate. Le scarpe sono mosse da uno spirito che partorisce poi delle idee, sono fatte di una parte fisica e una mentale, e rappresentano un indumento personale incedibile”.

Tra i pezzi in mostra, molte sono di gente comune, ma alcune si legano a personaggi noti. È il caso, ad esempio delle scarpe da calcio di Ermanno Olmi che “da giovane aveva due sogni: fare il regista e il calciatore: Me me ne è riuscito uno solo – osserva il grande regista - ma vederle nell'armadio mi dava speranza”.

Scarpe che hanno fatto il giro del mondo, scarpe della passione sportiva, della fede, dei migranti, e molto altro ancora. Il percorso si conclude con il Sandokan di Salgari: "perché viaggiare è prima di tutto un discorso mentale", conclude il curatore.

Padre Giorgio del Santuario di San Romedio ricorda poi che la maggior parte dei pellegrini raggiungono il santuario a piedi. “Come mai oggi il turista ama il camminare? - si chiede – penso che l’idea del muoversi sia qualcosa di esistenziale, la vita stessa è un cammino. Un proverbio dice che ‘Il vento non è mai favorevole a chi non sa dove andare’, spesso ci si muove, si cammina, ci si sposta perché nascono dei bisogni e allora il viaggio diventa una vera ricerca. Lungo il cammino insieme alla ricerca c’è anche l’attesa, e un cammino rallentato aiuta molto anche la dimensione spirituale del credente e del non credente”, conclude.


04/07/2019