Contamigrazioni

Prende il via con "Orfani bianchi" la nuova stagione del "Giardino delle Arti”, dedicata quest'anno al tema delle migrazioni

Profughi iracheni [ Biblioteca Comunale Levico Terme]

Un denso programma che riflette attorno a temi cruciali del contemporaneo e suggellato dalla polisemia del nome Contamigrazioni: questa l’iniziativa promossa dal Giardino delle Arti, illustrata il 16 marzo nell’ambito di Cultura Informa. Presenti la presidente, Maria Letizia Grosselli, l'assessora comunale alle politiche sociali Maria Chiara Franzoia e Serena Piovesan di CINFORMI.

Ad aprire la rassegna, venerdì 18 marzo alle 20.30 al teatro San Marco di Trento sarà Orfani Bianchi, lo spettacolo teatrale che prende spunto dal dossier sugli orfani bianchi rumeni "Left Behind" del 2010, a cura della Fondazione “L'albero della vita ONLUS”.

Sarebbero quasi 4 milioni – addirittura un quinto della popolazione – i rumeni emigrati in Europa, soprattutto in Italia e in Spagna. I genitori partono e loro, i bambini, rimangono soli: chi va, lascia spesso a casa i figli, affidati ai nonni, ai parenti o addirittura ai vicini. Nell’attesa di una ricongiunzione, con soldi e pacchi i genitori, soprattutto le mamme che lavorano come badanti, cercano di colmare la distanza cui le famiglie sono costrette. La realtà, però, è molto più complessa.

Orfani Bianchi propone un punto di vista sul senso di abbandono attraverso gli occhi di due ragazzini e della bambola Carillon. È un teatro di movimento vertiginoso, musica e poesia, che fa rivivere in senso epico e universale le emozioni dell’infanzia.

Tre attori: un musicista-attore, un’attrice-danzatrice e un attore-mimo. Equilibrio perfetto che dà voce e corpo alle parole e ai sogni di Cardo, Willie e Carillon.

Cardo e Willie hanno imparato fin da subito ad arrangiarsi. Rimasti soli, arrancano nella vita in cerca di uno spiraglio di bellezza, con la speranza di partire: Willie sogna Parigi, Cardo sta costruendo un aereo di carta per volare lontano e raggiungere una destinazione sconosciuta. Willie e la sua bambola Carillon, per resistere alla vita, si sono fusi in un'unica anima. Ma Willie venderebbe anche l'anima per andarsene. Willie vende Carillon e dice: “Voglio cancellarmi tutta, voglio decidere io di abbandonare loro. Voglio fare come oro. Per questo, abbandono!”.

Al termine dello spettacolo verrà organizzata una tavola rotonda per dibattere del tema dell’immigrazione e verranno raccolte testimonianze reali di donne costrette per lavoro a lasciare la propria patria e di ragazzi che hanno subito l'abbandono delle loro madri, con lo scopo di conoscere meglio e di approfondire con uno sguardo diverso il fenomeno della migrazione dai paesi dell'Est.

https://youtu.be/Lm5Bm75mdRI

         

                


17/03/2016