Della Natura della figura e il volto

Ultimi giorni per visitare la mostra a Palazzo Trentini: chiude il 28 giugno un percorso espositivo nel segno della figurazione contemporanea 

[ Della Natura della figura e il volto, Palazzo Trentini]

Mariacristina Cavagnoli, Laura Forghieri, Luca Pianella, Loriana Pionna, Carlo Alberto Rastelli e Massimo Simonini sono stati tutti allievi del noto artista trentino Gianluigi Rocca, poeta della natura morta e docente di disegno all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Rocca ha selezionato i loro lavori per costruire un percorso espositivo nel segno della figurazione contemporanea.

I grandi temi di un’arte senza tempo, come il ritratto, la natura morta o la rappresentazione della figura, sono interpretati da Cavagnoli e Simonini attraverso una poetica che attinge all’arte antica e rinascimentale, mediata dalla conoscenza dei pittori del Novecento Italiano, del Realismo magico e della Nuova oggettività. Fra le opere esposte di Cavagnoli è il suo Autoritratto con matita (2014): la figura altera si staglia sullo sfondo di un pergolato. Il volto si rivolge a noi con sguardo inflessibile e candido al contempo. L’espressione è severa, solo venata di una lieve dolcezza. Altrettanto efficace nel cogliere l’intensità dello sguardo, Simonini si ritrae secondo un modello cinquecentesco, vestito con abiti contemporanei, ma posa di tre quarti, dietro un davanzale ligneo, dove è appuntato un cartiglio con parole di Sant’Agostino.

Altri sguardi sono quelli di Pionna, che rappresenta volti infantili con occhi spalancati e penetranti. C’è in essi una luce misteriosa, un pathos acuito dalla sovraesposizione delle altre parti del viso, che appiattisce e annulla i lineamenti. Come folletti in incognito questi bambini osservano il mondo inquieto in cui viviamo e ne denunciano le contraddizioni con la semplice fissità dello sguardo.

Attenta al significato di gesti e parole, e consapevole che nell’opera l’artista mette in mostra se stesso, Forghieri si interroga sul significato che trasmette la nostra presenza nello spazio e lo fa proprio attraverso la rappresentazione del nudo come strumento di conoscenza.

Nei volti di Rastelli le espressioni sono esacerbate, i colori accesi e improbabili, le textures piatte inserite nel contesto come decorazioni stranianti in uno spazio fiabesco e innaturale. Tutta la sua ricerca si confronta costantemente con due grandi temi della storia della rappresentazione: il ritratto e il paesaggio, rivisti attraverso una lente deformante.

Con le sue nature morte, declinazione contemporanea del tema della vanitas vanitatum, Pianella desta stupore e meraviglia: sceglie oggetti che mai attirerebbero la nostra attenzione, rifiuti accartocciati che l’artista rappresenta con segno precisissimo e fitto: le cose diventano simulacri di ciò che erano state.

Accomunati da una tecnica esemplare, questi artisti sanno restituire la realtà sia nel disegno che nella pittura coniugando tradizione e contemporaneità.

Daniela Ferrari e Gianluigi Rocca - curatori della mostra

28/05/2015