Due secoli ... oltre le mura

Donne che con la loro forza, dedizione e testardaggine sono riuscite a superare le diverse “mura” che ostacolano la parità

“Prendendo ispirazione dal tema “Oltre le mura” che ha guidato la candidatura di Trento a Capitale della cultura italiana per il 2018, ne proponiamo una declinazione al femminile con una serie di eventi e opportunità di riflessione dedicati alle donne che negli ultimi due secoli hanno avuto il coraggio e la determinazione di andare ‘oltre le mura’”.

Spiega così Maria Letizia Grosselli, presidente dell'Associazione di promozione sociale “Giardino delle Arti”, il significato sotteso a Due secoli di donne … oltre le mura, la rassegna che propone uno sguardo di approfondimento su alcune figure di donna che tra l’Ottocento e il contemporaneo si sono impegnate in prima persona ad andare “oltre le mura”. Quelle delle convenzioni sociali, e soprattutto degli stereotipi che ne impedivano la conquista della parità in vari ambiti, partendo dalla possibilità di raggiungere con lo studio lo stesso grado di istruzione della componente maschile. Perché, si sa, la cultura rimane il più importante motore del cambiamento.

Come spiega Pachera, due tappe della manifestazione si sono svolte tra aprile e giugno, la prima al Castello del Buonconsiglio con il coro ImaNema, diretto da Sabina Angelova che “ha raccontato attraverso la musica popolare, storie di donne lontane ma oggi sempre più vicine a noi. Si è trattato di canti tradizionali bulgari interpretati però da coriste tutte italiane, dirette da una maestra bulgara. Uno stupendo esempio di contaminazione artistica e di volontà di conoscere ciò che le mura spesso nascondono”.

In giugno, poi, presso la sala Sosat di Trento la musica intrecciata alle parole ha delineato I Labirinti del sogno – La vita di Clara e Robert Schumann, la prima di questa nuova produzione dell'APS Giardino delle Arti dedicata al racconto della vita dei due grandi musicisti e coniugi Robert e Clara Schumann, tramite la lettura recitata del loro carteggio.

Sul terzo appuntamento, Meglio sole che male accompagnate, in programma il 30 settembre alle 21 al Teatro San Marco di Trento si è soffermata invece la commediografa Luisa Pachera. “Il titolo riprende una frase dello spettacolo – osserva -. Se gli altri appuntamenti della rassegna parlano di grandi donne riconosciute storicamente, noi delineiamo un ritratto della donna comune del nostro periodo storico, e dei suoi problemi, che sono anche quelli della società. La scarpa rossa che denuncia la violenza è vista ‘giocosamente’ - prosegue - perché il nostro obiettivo è quello di provare a parlare dei problemi seri anche con uno sguardo più sereno. Questo atteggiamento fa parte un po’ anche della prospettiva di Grenzland, e sottende l’idea di approfondire le cose serie sorridendo. Lo spettacolo narra della donna in famiglia, tra figli, marito e mille problemi, sfiorando anche il tema della pedofilia e soffermandosi con forza su quello della violenza di genere, che riguarda tutta la società”.

Si prosegue il 23 novembre alle 20.30, Teatro di Pergolese (Comune di Madruzzo) con il concerto Vite d'artiste – L'opera rende libere? mentre l1 dicembre, Sala Sosat Trento, ore 17 avrà luogo Note di donne recital per pianoforte.

L’anno si chiude con lo spettacolo musicale/teatrale Io appartengo a me medesima – Il salotto di Clara Maffei, donna che nel suo salotto, sorto a Milano nel 1834, di metà Ottocento si incontravano i personaggi più illustri della cultura e della politica europea, da Massimo d'Azeglio a Balzac fino ad Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi e Giovanni Prati.


27/09/2018