Grande prosa e Altre tendenze: esserci

Grandi regie, da Sinigaglia a Comencini; grandi capolavori della letteratura come Ragazzi di vita; grandi interpreti da Fresu a Orsini. E ancora Lojodice, Placido, Bonaiuto

Esserci. Essere presente in quel luogo in un certo momento. Uscire di casa, fare due passi o raggiungere il più vicino parcheggio e da lì dirigersi verso il centro. Guardare e "vedere" il centro. L'ora è quella dei negozi già chiusi, in cui i palazzi che costeggiano le vie risaltano e sanno raccontare la loro storia più che in altri momenti.

Siamo a Trento, e le serate in cui "c'è teatro" lo noti subito. Un flusso di persone va verso il Sociale, gruppi di ragazzi, coppie, anche singoli, sembra di cogliere un'atmosfera distesa, rilassata.

Tra poco si entra in teatro, magari si è letta la sinossi dello spettacolo, eppure il teatro è sempre e prima di tutto un atto in prima persona.

Esserci appunto perchè quello che accade in quel momento rimane comunque irripetibile. Esserci per partecipare agli attimi in cui il silenzio del pubblico sale e diventa quasi un legame tangibile tra le emozioni di chi è in sala. Esserci quando la battuta alleggerisce la tensione, esserci quando si ama un o una interprete, un testo, una particolare regia. 

Esserci. Vuole essere questo l'invito di Trentino Cultura per la nuova stagione teatrale, da poco presentata dal riettore del Centro servizi culturali Francesco Nardelli e dal direttore artistico Marco Bernardi.  

“Oggi non esiste più il pubblico ma i pubblici, e di questo bisogna tenere conto nel programmare la stagione”.

Premette questa osservazione il direttore artistico Marco Bernardi alla presentazione della Stagione di prosa 2018-2019 del Centro servizi culturali Santa Chiara, venti spettacoli, dieci per la “Grande Prosa” e altrettanti per le  “Altre Tendenze”. Il debutto, per il terzo anno consecutivo, avviene al teatro Cuminetti il 30 ottobre e quest'anno sarà il  Macbeth a inaugurare il cartellone.

“Venti spettacoli che pensano a venti sensibilità diverse – specifica Bernardi – ognuno diverso dall’altro, con l'obiettivo  di cogliere la pluralità dei gusti del pubblico, che rispecchiano l’ampiezza dell’offerta della scena italiana di questi ultimi anni, sia quantitativa sia qualificativa. L’idea è stata dunque di diversificare e rendere conto di quanto è presente in Italia oggi. 

Abbiamo quindi svolto un importante lavoro di ricerca per garantire la qualità di interpreti, repertorio, regie, compagnie e produzioni. Naturalmente la Grande prosa pone al centro la “parola”, mentre con le Altre tendenze diamo voce al teatro libero della ricerca, della provocazione dell’arte contemporanea, dell’incrocio tra le diverse discipline”.

Bernardi passa quindi in rassegna i diversi appuntamenti, dal Macbeth, “il testo più misterioso, strano ma anche dei più efficaci e formidabili di Shakespeare dal punto di vista del ritmo tragico che lo sorregge. Apriamo e chiudiamo con due grandi donne registe – fa notare – Serena Sinigaglia per il Macbeth e Cristina Comencini per “Tempi Nuovi”, una commedia divertente, incentrata sul rapporto tra genitori, figli e tecnologia. Con Il Macbeth chiudiamo il progetto triennale con cui abbiamo dato vita alla compagnia regionale, un bando che ha visionato quasi duecento artisti, la maggior parte dei quali trentini, sono oltre quaranta i giovani nati o residenti nel nostro territorio che hanno partecipato a questo spettacolo".

Si prosegue con Le baruffe chiozzotte, “una  delle più belle commedie di Goldoni, prima dell’autoesilio a Parigi, durante il quale prova una grande nostalgia per Venezia e Chioggia. Un  capolavoro che si vede poco a teatro perché richiede un grande investimento di attori, un testo importante per l’umanità, per i suoni e la musicalità del dialetto, con la regia di Paolo Valeri “.

Si passa quindi a Tempo di Chet, “teatro e musica insieme, un lavoro del teatro stabile di Bolzano con Paolo Fresu alla tromba. Lo spettacolo racconta la storia di Baker, "uno tra i più grandi trombettisti di jazz americano, un suono limpido, ma una vita tragica". Leo Muscato ne ha curato testo e regia.

Non può mancare nella prosa un richiamo alle vicissitudini della vita di coppia. Un primo appuntamento in tal senso è offerto da A testa in giù di Florian Zeller, che in modo brillante passa in rassegna diversi momenti di vita quotidiana di una coppia, tema che sarà ripreso in una chiave più drammatica e metafisica da Piccoli crimini coniugali di Eric Emmanuel Schmitt, con Michele Placido e Anna Bonaiuto e la regia dello stesso Placido.

Copenaghen, poi , a detta di Bernardi è “lo spettacolo più bello fatto in Italia degli ultimi venti anni perché c’è un grande testo di Frayn che narra la storia degli  incontri tra due fisici durante la Seconda guerra mondiale. Si tratta di maestro e allievo che si dicono ciò che nessuno sa. Frayn mette in scena le varie possibilità del loro incontro, con tre attori strepitosi come Orsini, Popolizio e Lojodice".

Si prosegue con Vincent van Gogh,una pièce dedicata al ricovero del pittore del manicomio di Saint Paul de Manson, a una ventina di chilometri da Arles, quindi con il giallo di Agatha Christie Dieci picocli indiani …e non rimase nessuno.

Punto forte della stagione è senz’altro Ragazzi di vita dall’omonimo romanzo di Pasolini “uno degli intellettuali più creativi e discussi della seconda metà del Novecento – riprende Bernardi -. Lo spettacolo ha vinto i due principali premi italiani, è considerato dalla critica lo spettacolo meglio riuscito della scorsa stagione. In scena ci sono venti ragazzi con un’energia e un ritmo formidabili".

Il direttore artistico guarda poi ad “Altre tendenze”, segnalando innanzitutto la prima edizione teatrale de L’amica geniale di Elena Ferrante, ma anche quelle che egli definisce “due chicche”: Frame, uno spettacolo soprattutto visivo che si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper, pittore statunitense che ben rappresentò l’America interiore, quella più solitaria e desolata degli anni ’50 e Settimo cielo, capolavoro del 1979 della drammaturga inglese Caryl Churchill, una delle più importanti penne del teatro mondiale. 

L'apprezzata Emma Dante, infine, con La scortecata porterà in scena la storia di due vecchie sorelle che credono alla magia, che finirà per rivoltarsi contro di loro.

Accanto alla soddisfazione per il nuovo programma il direttore del Centro S. Chiara Francesco Nardelli si sofferma sul rinnovo della collaborazione con il Dipartimento di lettere e filosofia dell'Università di Trento per l’apprezzato appuntamento con il "foyer della prosa", il venerdì della settimana in cui ci sarà ogni spettacolo, in sala Anna Proclemer.

Da sottolineare che i prezzi sono rimasti invariati e che chi sottoscrive l'abbonamento alla Grande prosa riceve cinque bonus che gli permettono di accedere ad a quattro appuntamenti di Altre tendenze (due a Trento e due a Rovereto) e a uno presso il Teatro di Bolzano.- 

A ciò si aggiunge un'iniziativa di cui verranno dati i dettagli prossimamente, ma che si preannuncia di grande interesse. Si tratta di "Teatro sotterraneo", un percorso in sette puntate sulla storia del teatro che si svolgerà al Sass, lo Spazio archeologico sotterraneo. 

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07/09/2018