Il Dantes Adriacus

Nel 1935, per l’inaugurazione del monumento a Cesare Battisti sul Doss Trento, d’Annunzio invia al podestà di Trento l’incisione di Adolfo De Carolis 

Al popolo cruciato e fedele di Trento offro questa effigie aquilina, per significare l’impronta dantesca onde fu segnato in eterno Cesare Battisti che alla Causa adriaca – alla mia Causa bella – diede il suo figlio. Maggio MCMXXXV. Gabriele d’Annunzio.

Nel 1935, per l’inaugurazione del monumento a Cesare Battisti sul Doss Trento, Gabriele d’Annunzio invia al podestà di Trento il Dantes Adriacus, un’incisione di Adolfo De Carolis assai cara a d’Annunzio.

L’inaugurazione del monumento a Battisti richiamò a Trento personalità e gente comune da ogni parte d’Italia. L’Archivio storico del Comune di Trento conserva due faldoni densi di documenti sull’evento, con la logistica inerente agli inviti e alla sistemazione degli ospiti in città. Tra i nomi degli invitati figura anche quello di d’Annunzio.

Il Poeta, che non interverrà alla cerimonia, omaggia l’amministrazione comunale di Trento di un dono carico di significato simbolico per la città e per lo stesso d’Annunzio, il Dantes Adriacus, appunto.

Si tratta di una litografia di grandi dimensioni, messa sotto cornice senz’altro in un momento successivo, in quanto priva dell’angolo in basso a destra, mentre una foto del 1938 la ritrae integra.

In proposito, i funzionari della biblioteca e dell’Archivio storico del Comune di Trento riferiscono che “da quando c’è memoria, e cioè a partire dagli anni settanta, il Dantes adriacus era appeso in archivio vivendo, in certo senso, ‘vita separata’ dal resto. Per tutti gli anni novanta rimase al piano terra di palazzo Thun ed ebbe quindi una sistemazione di fortuna in via Maccani”.

Si tratta di un pezzo di assoluto rilievo, oggi ospitato in un ufficio dello stesso Archivio storico del Comune di Trento. A tutt’oggi non porta numero di inventario e sul retro della cornice compare un numero a pennarello (1751) che non corrisponde, però, all’inventariazione che ha di recente censito tutti i materiali analoghi conservati in biblioteca.

Il testo è stato tratto da “Alla Trento azzurra e silenziosa...”. Gabriele d’Annunzio e la città di Trento, L’Officina del Vittoriale, collana a cura di Giordano Bruno Guerri.


09/02/2016