Il fascino dell'Oriente a Trento Film Festival

Il Giappone Paese ospite del 66esimo Trento Film Festival. Svelato il nuovo manifesto 

Un evocativo manifesto che con i suoi cerchi concentrici che si dilatano verso l’alto ricorda qualche tratto della Starry night vangoghiana: la montagna si eleva nella classica forma a punta che nutre l’immaginario collettivo, e il suo apice è occupato da uno stambecco sognatore con il muso all’insù. Ed ecco, dalla fantasia dell’animale sembra scaturire un’altra montagna, speculare alla precedente, ma molto più grande, la cui base si dilata sempre più mentre sale riempiendosi di stelle e galassie.

La montagna va oltre, la montagna nutre, la montagna è infinita: potrebbe essere questo il pensiero che ha guidato la creatività di Philip Giordano, l’autore il cui manifesto è stato presentato oggi in anteprima.

Svelato anche il Paese ospite della prossima rassegna che si svolgerà dal 26 aprile al 6 maggio: il Giappone. Approderà quindi a Trento il fascino dell’Oriente reso mitico già da Marco Polo, ed esplorato dall’impareggiabile estro creativo di Italo Calvino nelle Città invisibili.

La direttrice artistica del festival Luana Bisesti spiega che i film in concorso sono in costante aumento, “ciò significa che la manifestazione è in salute e che tanti vi guardano – afferma -. Continuiamo nella scia delle ultime edizioni, offrendo una fotografia del mondo che ha sullo sfondo la montagna e i territori, con tutti i linguaggi classici del nostro festival”.

Del Giappone, come spiega Sergio Fant, “saranno protagonisti boschi e alberi, visto che gli alberi hanno un ruolo chiave nella spiritualità di quel Paese. Andremo poi a raccontare il rapporto critico con terremoti e tsunami e altre peculiarità di quei luoghi, anche per abbattere alcuni stereotipi occidentali".

Le anteprime di apertura e di chiusura del festival condurranno dall’Everest alle Dolomiti. Si inizierà il 28 aprile al Vittoria con Tout là-haut, uno dei grandi successi francesi che ha fatto registrare il tutto esaurito durante le feste di Natale. Si tratta di una vicenda ispirata alla storia vera del campione di sci Marco Siffredi, il primo nel 2001 a compiere l’impresa di scendere dall’Everest con lo snowboard, ma scomparso nel tentativo di ripeterla l’anno seguente.

Il 5 maggio, in chiusura, sarà proiettato Resina, presentato in anteprima mondiale lo scorso autunno al festival des Films du Monde de Montrèal , opera prima di Renzo Carbonera. Il film è ambientato a Luserna, in Trentino. Ha per protagonisti un coro di uomini e una direttrice donna, una famiglia in lutto e la comunità del paese che parla ancora il cimbro.


07/02/2018