Il poeta James Henry ospite del Trentino

Le pagine e i versi che il poeta anglo-irlandese ha dedicato al suo soggiorno in Trentino nel luglio 1856 nella ricerca di Paolo Cont

[ Virginia Crespi Tranquillini, Giovanni Cristoforetti, Antonio Passerini, La nobile pieve di Villa Lagarina, fotografie di Flavio Faganello, Trento, Stampalith, 1994.]

 

Seguendo le orme di altri più celebri scrittori e poeti quali Michel de Montaigne, Heinrich Heine e l’immancabile Johann Wolfgang von Goethe, anche il poeta anglo-irlandese James Henry (1798-1876) è da annoverare fra gli illustri visitatori della terra trentina, per quanto finora del tutto ignorato. Appassionato studioso dell’Eneide, tema per il quale tenne cattedra al Trinity College di Dublino, il poeta, dal 1845, ereditata una considerevole fortuna, si dedicò ai viaggi in Europa e in Italia, passando ripetutamente per il Trentino, alla ricerca di manoscritti virgiliani.

Per ben diciassette volte attraversò le Alpi, e sempre a piedi, accompagnato dalla moglie (finché questa non morì, nel 1847 durante un soggiorno ad Arco) e dalla figlia Katharine. Il viaggio compiuto nel 1856, dalla Germania al Veneto, è descritto, passo dopo passo, nei versi di un poemetto pubblicato tre anni dopo a Dresda con il titolo Thalia Petasata, or a foot-journey from Karlsruhe to Bassano described on the way in verse.

In questa sua opera poetica, James Henry (da non confondere con il suo omonimo e più giovane romanziere anglo-americano Henry James) descrive puntualmente le tappe percorse in Trentino e sono pagine ricche di interessanti, inediti riferimenti a luoghi e personaggi eminenti o nobili locali con i quali l’autore aveva stabilito rapporti di conoscenza o di amicizia e che lo ospitarono in Val di Sole, Val di Non, Val Giudicarie, Trento, Mori, Arco, Riva del Garda, Val di Ledro e Valsugana.

Le pagine e i versi che il poeta anglo-irlandese ha dedicato al suo soggiorno, nel luglio 1856, in Val di Ledro e all’ospitalità qui ricevuta nella dimora di villeggiatura a Bezzecca del barone Giuseppe de Moll, sono state ritrovate, e tradotte in versi italiani, da un ricercatore storico “freelance” quale Paolo Cont, che le ha pubblicate nell’ultimo numero dei “Quaderni del Borgoantico” sotto il titolo Cronache familiari e genealogia dei baroni De Moll. La visita del poeta James Henry. Una lettura che consente di scoprire, al seguito di un illustre letterato e arguto osservatore, obliato ospite del Trentino, personaggi, eventi e atmosfere intriganti di un Trentino del quale si è persa memoria. Da menzionare anche, in appendice alla ricerca di Paolo Cont, la ricostruzione della genealogia ragionata della casata dei baroni de Moll nei rami di Salisburgo, Villa Lagarina e Mantova.

Per chi desiderasse approfondire l’argomento esiste la possibilità di consultare queste pagine on-line, sul sito di Academia.edu, all’indirizzo:

https://www.academia.edu/18295411/Cronache_familiari_e_genealogia_dei_baroni_De_Moll._La_visita_del_poeta_James_Henry_in_Quaderni_del_Borgoantico_16_2015_pp._11-34

redazione

26/11/2015