Il restauro di quattro pale d’altare

Diversi interventi conservativi hanno interessato la parrocchiale di Avio negli ultimi trent'anni.

[ Soprintendenza per i beni culturali]

La parrocchiale di Avio, uno dei monumenti più significativi del patrimonio artistico trentino, fu eretta su progetto di Domenico Visetti tra il 1651 e il 1695. L’interno è a navata unica, con sei cappelle laterali dotate di altari marmorei di splendida fattura, ornati di importanti pale d’altare del Guercino, di Andrea Celesti e di altri noti pittori del Seicento. L’intera superficie murale si presenta decorata ad affresco e con rilievi in stucco.

Nel corso degli ultimi trent’anni sono stati effettuati numerosi interventi conservativi che hanno riguardato sia la struttura architettonica con le decorazioni murali e a stucco, sia le seguenti pale d’altare: la Madonna del Rosario con i santi Domenico, Caterina da Siena, Pietro Martire e Pio V Ghisilieri con i Quindici Misteri del Rosario, databile tra il 1595 e il 1605, assegnabile a un pittore mantovano della cerchia di Ippolito Andreasi; Le sante Lucia e Apollonia di Francesco Barbieri detto “lo Sfrisato (Legnago, 1623 – Verona, 1698), datata 1670, donata da Antonio Campagnola, parroco di Legnago, originario di Avio, la Madonna col Bambino reggente lo scapolare e i santi Rocco e Sebastiano, opera eseguita tra il 1677 e il 1678 dal pittore romano Stefano Catani, autore anche della pala dell’altar maggiore, e San Francesco che riceve le stigmate, attribuita dalle fonti al pittore veronese Giovanni Marchi, con una datazione anteriore al 1720.

     

 

Elvio Mich - Funzionario della Soprintendenza per i beni culturali

01/12/2014