Immagini latenti 1919- 1920

Al Sas quaranta stampe fotografiche degli originali realizzati da Ettore Dal Rì tra il 1919 e il 1920 

[ Tiring house]

"Nel 1915 Ettore Dal Rì, allora diciottenne, compie nel disertare un viaggio fortemente significativo nel suo percorso di crescita personale. Ettore non è solamente un giovane curioso: ha con sé un diario e una macchina fotografica, con cui cattura quanto di strano e a volte ironico trova nel suo peregrinare lungo tutto un continente" - spiegano le curatrici Layla Betti e Giusy Campisi.

"Dapprima giunge in Siberia, dove le scene che ritrae sono singolari: un uomo completamente nudo con il suo cavallo in un fiume, paesaggi spettrali ma vivi, come il ponte sulla ferrovia, scene di vita quotidiana. Quindi la Cina, dove l’attenzione si fa più antropologica. Ettore inizia a ritrarre persone che incontra: un suonatore cieco, la processione per un funerale. Inoltre paesaggi urbani e di fiume, con imbarcazioni che stazionano a pelo sul riflesso dell’acqua, uomini che lavorano alla costruzione di strade e ferrovie, mostrando evidente la loro fatica - proseguono -. Quando può imbarcarsi per tornare in Italia, la curiosità non si arresta: molteplici sono i Paesi che cattura con i suoi scatti, e molti i visi: marinai, soldati, oriundi thailandesi, indiani…"

Questa premessa sull'approccio poetico di Dal Rì alla fotografia, fa da sfondo alla scelta espositiva dell’Archivio Dal Rì, per la quale non si è scelto di ricostruire la storia di Ettore con un approccio storico rigoroso, ma di raccontarne le suggestioni richiamandosi ai suoi scatti. "Senza snaturare questa operazione così meticolosa di racconto e di raccolta di dati, si è tuttavia lasciato spazio all’estetica forte di alcune immagini, alla potente geometria che risalta in altri scatti, alla curiosità che lo ha mosso nel voler fermare su negativo alcune scene piuttosto che altre", aggiungono le curatrici.

La selezione non è stata facile: "Ettore era senz’altro un uomo non solo curioso ma anche appassionato, tanto da titolare
ciascuna fotografia con una breve didascalia di suo pugno, riportata in mostra e da raccogliere album, oggetti, cartoline, lungo tutto il suo viaggio. C’è inoltre il suo diario, che riporta con meticolosa precisione i suoi spostamenti e quanto di notevole in questo viaggio ha incontrato".
Immagini latenti è parte di un più ampio progetto che include il riordino e la valorizzazione dell’Archivio della famiglia Dal Rì, un fondo privato conservato dagli eredi che finalmente viene reso pubblico e fruibile. I documenti che lo costituiscono sono ora disponibili nel Sistema informativo degli archivi storici del Trentino e nell’Archivio storico del ‘900,
piattaforma web della Fondazione Museo Storico, dove è inoltre presente un nucleo di documenti e interviste donati in passato.

L’archivio famigliare testimonia la storia di Giovanni, medico condotto, e Adalgisa Dal Rì, titolare dell’Albergo “Agnello d’Oro, al Sole” di Trento, e dei loro figli, Romilda, Lucilla, Gemma, Cornelia ed Ettore. I Dal Rì furono una famiglia irredentista che visse le drammatiche ripercussioni di questa presa di posizione nel Trentino asburgico tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento; diserzione, prigionia, separazione sono parte delle vicende documentate e giunte a noi grazie alle lettere missive e responsive, agli atti, ai diari, agli oggetti e alle fotografie che compongono il fondo.

Le quaranta stampe fotografiche Fine art in mostra sono una selezione degli oltre duecento negativi originali realizzati da Ettore Dal Rì tra il 1919 e il 1920 durante la Grande Guerra.

L'appuntamento è presso lo Spazio archeologico Sotterraneo del Sas il 17 novembre alle 10 per una conferenza pubblica, mentre l'apertura della mostra è alle 12.30. Rimarrà visitabile fino al 3 marzo 2019.


07/11/2018