L'area archeologica dei Campi Neri

Inaugurata una località di straordinario interesse per l’archeologia del Trentino, nota a livello internazionale  

L'archeologia trentina si arricchisce di un importante sito che da lunedì 29 maggio verrà aperto al pubblico. Si tratta dell’area archeologica dei Campi Neri che alle ore 14.00 sarà inaugurata presso l’Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio”, via Chini 31 - Cles. Insieme con il soprintendente Franco Marzatico saranno presenti i rappresentanti di diverse istituzioni del territorio. 

Mercoledì 31 maggio alle 20.30, poi, presso il Palazzo Assessorile di Cles si svolgerà un incontro di approfondimento sul tema Cles, Campi Neri. Un luogo di culto tra preistoria e romanità, in cui saranno presentate le ricerche archeologiche del progetto didattico realizzato con A.P.S.P. “Santa Maria” e l’Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio” e del progetto sperimentale “T-essere memoria. Il museo incontra l’Alzheimer”.  Intervengono: - Lorenza Endrizzi, Luisa Moser Ufficio beni archeologici - Soprintendenza beni culturali della Provincia autonoma di Trento; - Elia Forte, Rosa Roncador, Alteritas - Interazione tra i popoli. Sezione Trentino; - Barbara Framba, Samanta Noldin, Azienda Pubblica per i Servizi alla Persona A.P.S.P. “Santa Maria”; - Tiziana Clauser, Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio”

Campi Neri di Cles è una località di straordinario interesse per l’archeologia del Trentino, nota a livello internazionale per aver restituito in passato numerosi reperti tra cui frammenti epigrafici di epoca romana con dedica al dio Saturno e l’eccezionale documento giuridico noto come Tabula Clesiana, una lastra di bronzo recante inciso l’editto con cui, nel 46 d.C., l’imperatore Claudio estendeva la cittadinanza romana alle popolazioni locali.

Le ricerche eseguite tra il 1999 e il 2007 dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, a seguito dei progetti di ristrutturazione e ampliamento dell’attuale Istituto Comprensivo Bernardo Clesio e dell’APSP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Santa Maria”, hanno portato in luce un eccezionale luogo di culto frequentato a scopo religioso dalle comunità della valle a partire dalla metà del III millennio a.C. fino alla tarda romanità. Si tratta di una vasta area santuariale percorsa da “vie sacre”, probabilmente connesse allo svolgimento di processioni, e contrassegnata da cerimonie rituali con deposizione di offerte votive, sacrifici di animali e accensioni di fuochi. Nel corso delle indagini il sito ha restituito migliaia di reperti, molti dei quali sono esposti al Museo Retico di Sanzeno. Fra questi numerosi oggetti di ornamento, attrezzi e armi in ferro, campanelli, lamine di bronzo e, a partire dall’età romana, monete.

Di particolare interesse risulta una struttura circolare di notevoli dimensioni, databile tra l’età del Rame e la fase iniziale dell’Antica età del Bronzo (2500-2000 a.C. circa), rinvenuta nel parco dell’APSP. Si presenta come un ampio recinto circolare di grossi blocchi connesso con particolari rituali funerari e propiziatori. La Soprintendenza ha ritenuto di conservare tale struttura, riconoscendone l’interesse culturale ai sensi del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42, in quanto presenta caratteri di unicità nel panorama dei ritrovamenti effettuati fino ad oggi in Val di Non, nonché rarissimi termini di confronto in territorio provinciale ed extraprovinciale. Si è pertanto attuato un progetto di musealizzazione, finalizzato alla tutela e alla pubblica fruizione dei resti archeologici. Oltre all’area situata nel parco, inaugurata nel 2011, è stato allestito uno spazio all’interno della nuova ala dell’edificio dell’APSP, riservato all’illustrazione del sito tramite l’impiego di pannelli e di strumenti multimediali.

Ora sarà possibile visitare un nuovo settore del luogo di culto dei Campi Neri che, in tutte le fasi della lunga frequentazione, ha visto la presenza di percorsi viari, con funzioni sacre e rituali in quanto presumibilmente utilizzati per il passaggio di processioni. Si tratta di un tratto di strada, una “via sacra” risalente alla seconda età del Ferro (metà VI-I secolo a.C.), in parte conservata a fianco del nuovo edificio scolastico di via Chini e sottoposta a restauro.

Si segnala, inoltre, che venerdì 27 ottobre 2017, in occasione del centenario della morte di Luigi de Campi, uno dei più importanti uomini di cultura che Cles e il Trentino possano vantare, la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento organizza una giornata di studi volta a ricordarne la figura. ALuigi de Campi si devono le ricerche e gli studi sulla Tabula Clesiana, rinvenuta nel 1869 a Campi Neri di Cles. La tavola/epigrafe in bronzo, datata al 46 d.C., attesta il conferimento della cittadinanza romana agli Anauni, gli antichi abitanti della Val di Non, da parte dell’imperatore Claudio.


25/05/2017