L’incanto dei giocattoli d'un tempo

ll legno in gioco – antichi giocattoli sotto l’albero dal XVIII al XX secolo: l'atmosfera del Natale a Trento, presso sala Thun di Torre Mirana.

[ Rosanna Cavallini]

Il legno in gioco – antichi giocattoli sotto l’albero dal XVIII al XX secolo, è questo il titolo della mostra visitabile a Trento, Torre Mirana (Via Belenzani 2) fino al 4 gennaio: come entrare in un rituale antico il cui significato si rinnova di anno in anno, carico di attesa per i più piccoli, occasione per uno scambio affettuoso di doni per gli adulti.

Sin dalla prima infanzia il giocattolo determinava nei bambini i futuri ruoli sociali. Al maschio si permettevano giochi che educavano al comando e davano sfogo all’aggressività, alle bambine era riconosciuto quasi unicamente il ruolo di future mamme e la bambola da cullare e coccolare costituiva praticamente l’unico giocattolo.

Per i maschi la varietà dei doni era maggiore, ma il cavallo era il gioco più ambito perché portava con sé il sogno della carriera militare. Se alle bambine bastava un mestolo in legno vestito di un fazzoletto per farne una bambola, al bambino bastava un bastone su cui immaginare una testa e una lunga criniera ed il cavallo era pronto per mille imprese.

Giochi di produzione professionale e altri eseguiti in ambito domestico, come la giostrina di paese sulle cui panche siedono figurine di adulti e bambini e una coppia in piedi intenta al ballo fissata su una struttura semovente. Rappresentazioni della Natività con un grande numero di personaggi,  piccole ”arche a scatola” con la riproduzione del Diluvio universale, attraverso cui si istruivano i bambini ai racconti delle Sacre Scritture, ma anche alle sembianze degli animali esotici: cammelli con la gobba, leoni dalle folte criniere, tigri feroci, scimmie curiose e grossi rinoceronti. In questo gioco, che si usava in famiglia la domenica, si univa all’ordinario vivere quotidiano il mondo fantastico e straordinario di un altrove esotico. Gli intagliatori esaudivano la volontà di stupire e superarsi attraverso la ricerca della verosimiglianza degli animali. Era una gara di abilità maturata con il lavoro e l’esperienza, una vera competizione artistica.

E ancora, burattini, marionette, cavalli a dondolo e molto altro ancora.  

Rosanna Cavallini - curatrice

10/12/2014