La Bella Stagione del Teatro Portland

Protagonisti del nostro tempo: dieci appuntamenti dedicati all’incontro tra arte e impegno civile 

“L’idea è che per diventare protagonisti sia necessario sviluppare un pensiero critico rispetto a quanto sta accadendo a livello sociale , e prendere una posizione che non sia semplicemente basata sul sentito dire, o sulle fake news. L’essenza del nostro teatro riguarda l’invito di compagnie che assumano un tema, lo sviluppino e propongano delle riflessioni che appartengono a un percorso ragionato e critico, che entri in relazione con i problemi della società”.

Spiega così il direttore artistico Andrea Brunello il titolo “Protagonisti del nostro tempo” che farà da filo conduttore a "La Bella Stagione 2019 | 2020" del Teatro Portland. 10 spettacoli tra ottobre e aprile per altrettanti venerdì sera dedicati all’incontro tra arte e impegno civile con uno sguardo particolare alla nuova drammaturgia d’autore.

“Il mondo di oggi è in continua trasformazione, stimolato in tal senso dall’impulso della tecnologia e dalla pervasività della comunicazione. “È un sistema complesso, dove alle verità evidenti si mescolano anche macchinazioni e situazioni completamente fuori dal nostro controllo – prosegue Brunello -. Vorremmo capire questo sistema e controllarlo, ma spesso ci sfugge per le sue mille contraddizioni e perché non possediamo tutti gli elementi necessari per prendere decisioni oculate. Provare a capire la società nella sua interezza è un’utopia, ma possiamo cercare di interpretarla almeno laddove ci sentiamo più sensibili. Qui sta la chiave della direzione artistica: gli spettacoli in stagione operano un’azione di racconto e di analisi della società e rappresentano, al meglio delle nostre possibilità, un dialogo collettivo, catartico e necessario”.

I temi affrontati dalla Bella Stagione riflettono il pensiero di Brunello, spaziando da quello esistenziale alla tragedia collettiva, dalla maternità ai migranti. E ancora: la libertà, i confini dell'umano e il suo rapporto con la tecnologia, l'ambivalenza tra vivere e sopravvivere e persino il paradosso della troppa felicità. Con il trascorrere delle "belle stagioni", Portland si sta sempre più affermando come teatro d'impegno, seguito da un pubblico affezionato e in continuo aumento. Stimolati anche dall'incontro con "Il teatro della meraviglia" delle augmented lessons, che si svolgono in collaborazione tra Portland e Università di Trento, sono soprattutto i giovani ad accrescere le presenze nel teatro di via Papiria, a Piedicastello. Un teatro informale, dove non c'è separazione tra pubblico e attori, in cui tutto quello che accade, accade sotto gli occhi di guarda. Un teatro che stimola il dialogo e l'interazione e che attraverso le scelte del suo direttore artistico propone una stagione dall'identità chiara, sorretta dall'urgenza di raccontare.  

  

Il programma

La Bella Stagione del Teatro Portland inizia il 25 ottobre con White Rabbit Red Rabbit, un fenomeno teatrale mondiale mai stato ospitato in Trentino. Si tratta di un esperimento sociale in forma di spettacolo scritto dall’iraniano Nassim Soleimanpour e interpretato da Andrea Brunello, senza regia, senza prove, e senza mai avere letto il testo. Nassim Soleimanpour scrive questo testo nel 2010 in un momento di impossibilità a lasciare il suo paese. Il testo vive in una busta sigillata, a nessuno degli interpreti è consentito sapere in anticipo di cosa tratti lo spettacolo. Per scoprirlo bisogna venire al Teatro Portland in apertura di stagione!

Si continua l’8 novembre con La donna più grassa del mondo, una produzione Centro Teatrale MaMiMò. Il drammaturgo Emanuele Aldrovandi tocca il tema esistenziale di cosa siamo disposti a fare pur di raggiungere la felicità, anche se per farlo mettiamo a rischio la nostra vita e quella degli altri.

La storica compagnia sarda Cada Die Teatro ci porta a Cagliari nel 1943 con Cielo Nero, dove alla tragedia collettiva della guerra si aggiunge quella di due fratelli, uno soldato e l’altro no, con la consapevolezza che l’unica sicurezza nella vita è che non si è mai al sicuro.

Gli Eccentrici Dadarò chiudono la programmazione 2019 con la commedia francese Tutto quello che volete di di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière. Lo spettacolo, già previsto nella stagione passata ma sfortunatamente annullato, va in scena il 13 dicembre, e ci porta a riflettere sul paradosso della troppa felicità: dobbiamo essere infelici per essere creativi? In altre parole: troppa felicità ci rende infelici?

Il nuovo anno si apre con lo spettacolo vincitore di InBox 2019, Farsi Fuori, di Luisa Merloni, in scena il 10 gennaio. Il tema questa volta è della maternità e di come a volte subiamo le decisioni di altri. Uno spettacolo molto divertente ma dalle profonde implicazioni filosofiche.

Il 24 gennaio è il momento di Mare morto, di Officina Teatro. Teatro iper-realista e di grandissima attualità sul problema dei migranti. Una storia drammatica e durissima che però vuole aprirci gli occhi sull’umanità di tanti che rischiano la vita e quella dei loro cari per cercarne una migliore.

La compagnia Arditodesìo torna al Portland il 7 febbraio con Noi, Robot una riflessione sull’intelligenza artificiale e su cosa voglia dire Essere Umano. Lo spettacolo torna a Trento dopo una importante tournée nazionale.

La Bella Stagione continua il 6 marzo con un’altra compagnia trentina, Elementare Teatro, che presenta la sua nuova produzione Humana. Lo spettacolo prende le mosse dalla constatazione che la nostra società è pronta a qualsiasi sacrificio, incluso la nostra libertà personale, pur di allungare la vita ed eliminare ogni malattia.

Il 20 marzo sarà la compagnia lombarda Teatro Invito a portarci nel mondo di Herman Melville con Bartleby, la storia di un uomo che si rifiuta di vivere in un mondo che fatica a capire.

Infine, a chiusura di stagione, il Teatro Portland ospita uno spettacolo divertente ma estremamente profondo e provocatorio, che va ad analizzare quale sia la differenza tra il vivere e il sopravvivere. Questa è la domanda esistenziale di I Will Survive, produzione di Qui e Ora Residenza Teatrale in scena il 3 aprile.

Continua la collaborazione fra il Teatro Portland e i teatri di Pergine, di Meano e di Villazzano. Oltre ad un coordinamento collettivo sulle date e sulle tematiche, i quattro teatri condivideranno una biglietteria unica, per permettere agli spettatori di acquistare i biglietti per tutti gli eventi nei teatri presso le casse degli stessi, indipendentemente da dove si terranno gli spettacoli. Questa sinergia permette un accesso privilegiato ad un totale di quasi 200 serate di spettacolo durante la stagione. Per chi lo vorrà, sarà possibile acquistare una Card dei Teatri che per il prezzo di 15 euro offre biglietti ridotti per tutti i quattro teatri aderenti all’iniziativa.

qui la programmazione completa


15/10/2019