La migrazione delle opere del pittore di corte austriaco Eduard Gurk

Per quali ragioni presso palazzo Moll, a Villa Lagarina, sono conservate le opere che il pittore della corte austriaca, tra i maggiori esponenti del Biedermeier, elaborò durante il suo ultimo viaggio da Vienna alla Palestina?

Quali ragioni determinarono la migrazione e quindi la conservazione presso il palazzo Moll a Villa Lagarina delle opere che il pittore della corte austriaca Eduard Gurk, tra i maggiori esponenti del Biedermeier, elaborò durante il suo ultimo viaggio, da Vienna alla Palestina. Partito nel settembre 1840 per raggiungere la squadra navale del Levante, il pittore si era proposto di completare le sue rappresentazioni del viaggio d’incoronazione di Ferdinando I a re del Lombardo-Veneto (1838) e di documentare iconograficamente i successi conseguiti dalla marina austriaca nella Siria meridionale contro il pascià d’Egitto. Prima d’imbarcarsi a Venezia per l’Oriente, Eduard Gurk trascorse felicemente sette settimane a Villa Lagarina, ospite nel palazzo del suo patrono presso la corte viennese, Johann Karl von Moll, secondo aiutante generale dell’imperatore.

Questa l'interessante premessa che Paolo Cont antepone al saggio "La migrazione delle opere del pittore di corte austriaco Eduard Gurk", pubblicato sulla rivista "Studi Trentini. Arte" a.92, 2013, n. 1.

Ringraziando l'autore, ne pubblichiamo una parte, rimandando per le note e il prosieguo alla pubblicazione cartacea su "Studi Trentini". 

"L’attività del pittore di corte Eduard Gurk (1801-1841) è legata alla rappresentazione e celebrazione del Viaggio. Le sue opere maggiori sono caratterizzate dai viaggi, quasi marcando ritmicamente il tempo:“Erinnerungsblätter an die Krönung Erzherzog Ferdinands zum König von Ungarn in Pressburg”, nel 1830; “Die Wallfahrt König Ferdinands V. von Ungarn nach Maria Zell”, nel 1833; “De Krönung Kaiser Ferdinands I. zum böhmischen König im Dom zu Prag”, nel 1836; “Die Krönungsreise nach Italien”, nel 1838. Poi viene il “Viaggio verso il Tirolo, l’Italia, la Siria e la Palestina” iniziato nel 1840, ed è l’ultimo, interrotto dalla morte dell’artista a Gerusalemme, avvenuta il 31 marzo 1841.

É singolare dover constatare come, al termine di tutti questi itinerari, le opere che hanno accompagnato gli ultimi passi del pittore si trovino conservate, oltre 170 anni dopo la morte, in un palazzo posto ai confini di quello che fu l’Impero austro-ungarico. Ragionevoli quindi gli interrogativi sulle circostanze che possono aver portato all’approdo di una raccolta così cospicua di lavori di Eduard Gurk, imperial-regio pittore alla corte di Vienna e prestigioso esponente del Biedermeier, presso il palazzo di Villa Lagarina già appartenuto al barone Johann Karl von Moll.

Domande che hanno sempre intrigato gli esperti che di quelle raccolte hanno potuto prendere visione, constatandone l’accattivante bellezza e il considerevole valore storico. Quella che di primo acchito più ricorre è questa: perché quel tesoro d’arte si trova a Villa Lagarina, e proprio in quel palazzo dei baroni von Moll, curato e conservato peraltro in modo esemplare lungo tanti decenni con il succedersi delle generazioni dei proprietari?

La risposta, finora mai raggiunta e definita, se deve essere finalmente soddisfacente, prende forma esaminando molteplici elementi e si presenta articolata.

Il primo elemento si riferisce al ruolo di assoluto rilievo svolto presso la corte imperiale di Vienna, nel secondo quarto del XIX secolo, su piani diversi, ma simmetricamente all’attività artistica di Gurk, da Johann Karl von Moll, secondo generale aiutante dell’imperatore Ferdinando I d’Asburgo

Il secondo elemento suscettibile di fornire una risposta convincente alla domanda s’intreccia al primo, e concerne il rapporto che intercorse fra Johann Karl von Moll ed Eduard Gurk. Von Moll si adoperò assiduamente, con personalissima partecipazione, per valorizzare e coadiuvare la carriera artistica di Eduard Gurk nell’ambito della corte imperiale, di concerto significativamente con il cancelliere principe di Metternich che per parte sua fu probabilmente all’origine della nomina dell’artista a pittore di corte.

È importante osservare che Eduard Gurk, persona umanamente schietta e di esemplare statura morale, incarnava, tra le altre, quella virtù così rara che è la riconoscenza, ed ebbe sempre presenti i benefici elargiti a suo favore dal barone Johann Karl von Moll, il quale per conto suo sapeva apprezzare le qualità dell’artista. Per Gurk, von Moll fu sempre “mein höchster Gönner”, il suo più eminente protettore presso la corte. E dopo essere stato a lungo amichevolmente ospitato nel palazzo di Villa Lagarina, l’artista si sentì ancora più affezionato tanto al patrono quanto al luogo, evocato nelle lettere del viaggio verso il Vicino Oriente con un’ammirazione sposata al vivo desiderio di tornarvi.

Un terzo elemento che spiega la presenza a Villa Lagarina delle opere di Gurk è individuabile nelle circostanze che interruppero a Gerusalemme il viaggio del pittore, stroncato in tre giorni dalla peste, non ancora quarantenne, il 31 marzo 1841. Parte dei suoi disegni e dipinti era già stata lasciata in custodia nel palazzo di Villa Lagarina prima dell’imbarco a Venezia; altri, elaborati sicuramente durante il viaggio per l’Oriente, vi confluirono verosimilmente da Vienna dopo la celebrazione del funerale e l’apertura del testamento, assieme ai taccuini di viaggio. 

Paolo Cont

04/02/2016