La storia

La tutela nel Trentino italiano

[ Sergio Perdomi, Giuseppe Gerola e Ferdinando di Savoia-Genova nel Castello del Buonconsiglio, 1930. Archivio Fotografico Storico]

Fino alla Prima guerra mondiale, in Trentino la tutela del patrimonio culturale era competenza dell’imperial-regia Commissione Centrale per lo Studio e la Conservazione dei Monumenti architettonici di Vienna.

Dopo l'annessione del Trentino al Regno d'Italia, nel 1919 fu istituito l’Ufficio regionale di Antichità e Belle Arti con sede a Trento nel Castello del Buonconsiglio. A dirigerlo fu chiamato Giuseppe Gerola (1877-1938), che affrontò energicamente le urgenze relative all'organizzazione della nuova amministrazione della tutela in un Trentino devastato dagli eventi bellici. Risale al 1923 l'elevazione dell’Ufficio a Soprintendenza all’Arte medievale e moderna in Trento con competenza territoriale estesa all'Alto Adige; nell'ambito del riordinamento nazionale delle soprintendenze (1939), la struttura prese infine il nome di "Soprintendenza ai monumenti e gallerie di Trento".

Nei decenni successivi l’ufficio di soprintendente fu ricoperto da Antonio Rusconi e Mario Guiotto, chiamati a far fronte alle problematiche legate ai danni di guerra e alla ricostruzione. Nel 1960 l'incarico passò a Nicolò Rasmo, al cui nome è legata l'adozione di fondamentali misure tutorie in un’epoca di espansione urbana, di infrastrutturazione del territorio e di sviluppo del turismo di massa. Fu l'ultimo Soprintendente "statale": quando, con il secondo Statuto di autonomia (1972), la provincia di Trento acquisì competenza legislativa primaria in materia di tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare,  la struttura fu soppressa e i suoi compiti furono assunti dal nuovo Servizio Beni Culturali.

Nel 2014, come conseguenza di una serie di interventi di innovazione e razionalizzazione dell’apparato amministrativo, i diversi organi deputati alla tutela e alla valorizzazione dei beni archeologici, architettonici, archivistici e librari e storico-artistici, in linea con l'evoluzione nazionale, sono stati accorpati nella "Soprintendenza per i beni culturali" per un più ampio ed efficace coordinamento delle attività, riunificando le procedure e le attività di carattere amministrativo generale.


28/02/2017