"Moser. Scacco al tempo"

Il film sarà presentato nell'ambito del Bicycle Film Festival: la prima a New York sabato 23 giugno

“Moser. Scacco al tempo”, il film documentario di Nello Correale prodotto da FilmWork e Tipota Movie Company con il sostegno di Trentino Film Commission sbarca negli Stati Uniti con il titolo “Moser. Dare to win”. La premiere è fissata a New York sabato 23 giugno nell'ambito del Bicycle Film Festival (http://www.bicyclefilmfestival.com/saturdayprogram-3-2018/).

L'importante rassegna nata nel 2001 toccherà a seguire 54 città in tutto il mondo, tra queste, Londra, Los Angeles, Madrid, Istanbul, Milano, Ottawa. L'interesse “americano” per il film non finisce qui. Marc Maugeri, patron di First Run Features (http://www.firstrunfeatures.com/) forse la più importante distribuzione americana di film documentari, ha visto il film e lo vuole inserire nel suo catalogo.

Maugeri incontrerà la produzione a New York in occasione della premiere del film che si terrà presso il prestigioso Anthology Film Archives nello storico quartiere dell'East Village, sede del Bicycle Film Festival. Ciò che più ha colpito gli americani sono gli elementi attorno ai quali Nello Correale ha impostato il film: le umili origini di Francesco, la comunità genuina di Palù di Giovo, la famiglia Moser, l'attaccamento alla terra, il vino e naturalmente le più grandi imprese dello Sceriffo (le tre Parigi Roubaix consecutive, la grande rivalità con Beppe Saronni, il fantastico record dell'ora di Città del Messico e il Giro d'Italia). Inizia così la vita internazionale del film documentario sul campione trentino dopo la prima mondiale del 2 maggio al Trento Film Festival.

Dall’esordio nel professionismo alle tre vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix fino al ritiro in Trentino il documentario racconta le vittorie epiche del ciclista tra i più amati in Italia. Con la partecipazione dei rivali di un tempo: Beppe Saronni, Eddy Merckx, Bernard Hinault.
Francesco Moser si scopre campione tardi, a diciott’anni. Comincia così la storia del terzo ciclista più forte del mondo, alle spalle del “Cannibale” Eddy Merckx e dell’”Imperatore di Herentals” Rik Van Looy. Moser attraversa gli anni ’70 e ’80 da eroe assoluto confrontandosi con fuoriclasse come Gimondi, Hinault e Saronni, e la rivalità con quest’ultimo avrà il sapore epico di quella fra Binda e Girardengo o fra Coppi e Bartali. Negli anni da professionista Moser fa molto di più che collezionare vittorie (tra le quali tutte le grandi classiche, tre Parigi Roubaix consecutive, il leggendario e dibattuto record dell’ora di Città del Messico, il campionato del mondo di San Cristobal, il Giro d’Italia più tutte le vittorie su pista): cambia per sempre il ciclismo, trasportandolo da solo dall’era epica a quella moderna. Le sue invenzioni e le sue innovazioni toccano tutto dello sport più duro del mondo: dal mezzo all’abbigliamento, dai metodi d’allenamento ai rapporti interni alle squadre a quelli con gli sponsor.

(Ufficio stampa Pat)


12/06/2018