Museo di San Michele: si rinnova la sezione viticoltura, enologia e distillazione

Un nuovo allestimento presso il Museo degli usi e costumi della gente trentina

 

La sezione Viticoltura, enologia e distillazione del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, collocata in quella che era quasi certamente la cantina dell’antico monastero agostiniano di San Michele, conduce il visitatore a concludere il percorso espositivo di ben 42 sale, affrontando tematiche molto care alla Piana Rotaliana: la cura del vigneto e le successive lavorazioni dell’uva, per la produzione di vino e grappa.

Venerdì 27 novembre alle ore 17.00 sarà inaugurato il nuovo allestimento, ideato da Giovanni Kezich, Direttore del Museo, insieme ai suoi conservatori e realizzato, anche per quanto riguarda la parte materiale, dal collettivo di lavoro del Museo, sotto la guida dall’architetto Franco Didonè.

La sezione si apre con la collezione di vitigni pregiati autoctoni ed eterotoctoni degli anni ’30 ereditati dall’Istituto Agrario. Seguono gli oggetti necessari per la successione dei lavori relativi a impianto e cura del vigneto e la parte dedicata al momento della vendemmia e alla lavorazione dell’uva per la vinificazione.

Al centro della sala primeggia il monumentale torchio a trave pressante, datato 1743. Il percorso prosegue con la parte dedicata al lavoro del bottaio e al momento di imbottigliamento del vino. Tra le novità, si può ammirare un’istallazione dell’artista trentino Gigi Giovanazzi che rappresenta un’osteria, luogo di ritrovo del paese, dove si mescevano il vino e, previa licenza, anche la grappa. Segue lo spazio dedicato alla distillazione delle vinacce, dove l’attenzione viene catalizzata da un particolare alambicco locomobile, scherzosamente chiamato la “Spiritosa”, costruito a Dro nel 1910, che veniva usato nella zona del Sarca per la distillazione a domicilio.

Il percorso si conclude con la càneva, il locale tradizionalmente destinato alla conservazione di vini, grappe, formaggi e affettati, dove gli stessi si consumavano nei momenti di ritrovo con amici e parenti.

Daniela Finardi

23/11/2015