MusicAntica 2016

Si apre sabato con un concerto organistico in programma nella Basilica di Santa Maria Maggiore la 30esima edizione del Festival  

Sabato 15 ottobre alle 21 per il concerto “In memoriam Lyonel & Laurence     Feininger” si alterneranno all'organo Stefano Rattini, Erwin Costa, Adriano Dallapè, Paolo Delama, Matteo Enrico Balatti, Tarcisio Battisti e Saulo Mestranzi.

Sette organisti per un concerto. Non succede spesso di vedere molti musicisti cimentarsi in successione su uno stesso strumento nella stessa serata. Tuttavia occorre riconoscere che l’ambiente organistico trentino ci ha abituati da tempo a questa consuetudine. Il punto di forza che proviene dall’appartenere in amicizia e professionalità ad una stessa associazione – l’Associazione organistica trentina Renato Lunelli – e dall’aver avuto per molti di loro un’unica impronta di formazione dovuta alla personalità carismatica del maestro Giancarlo Parodi, porta come frutto anche la capacità di pensare e condividere progetti ad hoc come quello della serata dedicata ai Feininger e di alternarsi sulla panca dell’organo per concertare assieme un unico obiettivo: quello di fare musica. Ciascun organista, inutile dirlo, ha i suoi percorsi di approfondimento e un retroterra personalizzato: chi insegna al Conservatorio, chi nella Scuola statale, chi si è dedicato a studi organologici o ha coltivato interessi musicologici, chi privilegia il repertorio antico, chi ha approfondito l’arte dell’improvvisazione: carismi diversi ma uniti dai medesimi ideali.

La coincidenza del doppio ricordo dei 60 anni della morte di Lyonel Feininger (1871 - 1956) e dei 40 di quella del figlio Laurence (1909 - 1976) ha messo in moto una proficua collaborazione con il “Festival internazionale Trento Musicantica” per presentare il volume in prima edizione critica sulle Fughe per organo di Lyonel Feininger e gustarne alcune pagine.

«Il celebre pittore, caricaturista e primo Maestro alla Bauhaus di Gropius a Weimar – scrive Paolo Delama – era anche un eccellente violinista e aveva studiato le grandi opere organistiche di Bach con Hans Brönner. Oltre ciò si dilettò anche nella composizione di tredici fughe, edite in edizione facsimile dai manoscritti nel 1971, nelle quali si sente il respiro dei primi decenni del secolo XX: la Bach-Rennaissance con il compimento della pubblicazione dell’Opera omnia di Bach da parte della “Bachgesellschaft”, l’orchestrazione di alcuni preludi e fuga o corali da parte di Elgar, Schönberg, Respighi e altri, la rielaborazione di alcune pagine monumentali di Bach da parte di Reger o Busoni spingono il pittore a studiare l’Arte della fuga di Bach e a carpirne i segreti compositivi soprattutto cogliendone l’aspetto architettonico e costruttivo. Proprio come nella pittura dove partendo dai soggetti di chiese di campagna ne sa ricavare, in trasfigurazione, grandi cattedrali, così nella composizione partendo da temi semplici, rielabora pagine monumentali a 4 o 5 voci di ampio respiro.»

Anche il figlio, Laurence Feininger, convertito al cattolicesimo affascinato dalla bellezza della liturgia latina e del suo corredo artistico e musicale, si dedicò alla ricerca musicologica e allo studio degli antichi Codici del quattrocento lasciando a Trento – sua città d’adozione – la più grande biblioteca d’Europa nel settore della musica medievale di genere sacro. Patrimonio custodito presso il Castello del Buonconsiglio e curato dal “Centro di eccellenza Laurence Feininger per gli studi musicali”. Il programma presenta l’esecuzione di alcune composizioni dei Feininger assieme a quelle pagine organistiche che meglio ne descrivono il contesto musicale nel quale hanno preso le mosse.

           

 

 

 

 


14/10/2016