Nasce "Alteritas Trentino - interazione tra i popoli"

La presidente Rosa Roncador ci racconta la nascita del progetto e le sue prime tre tappe

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Dal progetto di cinque giovani archeologhe nasce anche a Trento "Alteritas", l'associazione fondata a Verona per la promozione della  ricerca sull’interazione culturale tra i popoli attraverso la diffusione dei risultati delle ricerche e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Venerdì 12 giugno alle 18 a Trento presso Well Cafè, teatro Santa Chiara, si svolgerà la presentazione del gruppo e delle attività in programma. Per saperne di più abbiamo contattato Rosa Roncador, una delle cinque archeologhe. 

Come nasce Alteritas?

Siamo cinque archeologoghe, ma speriamo di diversificarci al più presto con apporti di studiosi di altre discipline. Lo spunto al progetto ci è stato offerto dall'esperienza che Simona Marchesini, studiosa di lingue frammentarie, sta conducendo con efficacia nel veronese. Nel mio dottorato mi sono occupata del tema dell'interazione dei popoli, in particolare di Celti e Reti. L'obiettivo è di affrontare delle analisi che attraverso lo studio dell'antichità permettano di comprendere meglio alcuni fenomeni e dinamiche del contemporaneo. I meccanismi dell’interazione non sono radicalmente mutati, alcune dinamiche che li regolano sembrano innate nell’uomo.  

Lo scopo è quindi quello di aprire a più discipline?

L'importante è provare a uscire dai piccoli bozzoli che non comunicano in cui spesso noi studiosi ci chiudiamo, per aprirci invece a un approccio arricchente, che ponga nuovi interrogativi e punti di vista. Partendo dalle tematiche che conosciamo meglio, cerchiamo la collaborazione di specialisti dei diversi settori: sociologi, storici dell’arte, archivisti, documentaristi. 

"Cibiamo la mente": questo il titolo del ciclo di incontri che avete in programma durante l'estate.

Lo spunto ci viene da Expo. Non tutti vi si potranno recare, così ne seguiamo i temi centrali partendo dal nostro territorio di origine. Nel primo appuntamento, a Lavarone l'1 agosto, approfondiremo il tema dell'apicoltura dall'antichità alla modernità,con un approccio inter e multidisciplinare. Si intitolerà 'Di fiore in fiore" e vi parteciperanno Franco Nicolis dell'Ufficio beni archeologici della Provincia di Trento e Paolo Fontana della Fondazione Mach. L'intento è di utilizzare chi fa ricerca ad altissimo livello e di porre in essere una mediazione allo scopo di divulgare le conoscenze. Il 23 agosto presso il Museo delle palafitte di Fiavè sposteremo l'attenzione sulla cerealicoltura e, nell'incontro autunnale, sulla viticoltura insieme alla Fondazione Mach.

Un punto centrale nel vostro programma riguarda l'approccio alle disabilità museali. 

Anche in questo caso è Verona a fare da apripista con il progetto "Alter-habilitas", un progetto di ricerca dedicato alla disabilità nelle varie culture. In questo contesto, noi affrontiamo lo studio della disabilità in ambito museale (cognitiva, fisica, culturale).

di seguito il programma del ciclo: 

CiBiAMO la MENTE (ciclo di conferenze-dialoghi)

“Di fiore in fiore: storie di uomini e api”.

1 Agosto 2015, ore 16.30  - Lavarone presso la Biblioteca “Sigmund Freud” e il Museo del Miele (Fam. Marigo). Conferenza promossa dall'Associazione "Alteritas Trentino" sull'’allevamento di api e la produzione di miele dall'antichità ai giorni nostri presso la sala della biblioteca "S. Freud" di Lavarone.

Intervengono il Dott. Franco Nicolis, archeologo e direttore dell’Ufficio beni archeologici e il Dott. Paolo Fontana, specialista di apicoltura della Fondazione Mach di San Michele all'Adige. Al termine degli interventi Amelio Marigo, apicoltore e direttore del Museo del Miele di Lavarone accompagnerà i visitatori nella visita al Museo del Miele (frazione Tobia, Lavarone). 

“Coltiviamo la cultura”.

23 Agosto 2015, ore 14.30  - Fiavé presso il Museo delle palafitte.

Conferenza promossa dall'Associazione "Alteritas Trentino" sulla pratica della ceralicoltura dall'antichità ai giorni nostri presso il Museo delle palafitte di Fiavé.

Intervengono il dottor Mauro Rottoli, archeobotanico dei Musei Civici di Como e docente in diverse università del Nord Italia, che ha curato lo studio dei resti botanici del sito di Fiavé; il prof. Danilo Gasparini, noto storico dell’alimentazione e docente dell’Ateneo di Padova e il dott. Enzo Mescalchin della Fondazione Mach.

Seguiranno laboratori didattici a cura della rete trentina degli Ecomusei e dei Servizi Educativi dell’Ufficio beni archeologici.

“Racconti di vite”.

Novembre/dicembre 2015 – l’evento è in corso di definizione.

redazione

Rosa Roncador (24 ottobre 1976, Trento), ha conseguito nell’ottobre 2000 la laurea in Conservazione dei Beni culturali presso l’Università degli Studi di Bologna. Nel marzo 2006 si è specializzata in Archeologia presso la Scuola di Specializzazione mentre a settembre 2011 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Archeologia presso lo stesso ateneo. Collabora dal 2005 con l’Ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento. Gli incarichi svolti prevedono la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici, di studi di materiale archeologico, di progetti di ricerca (progetto multidisciplinare internazionale “Karnyx di Sanzeno”) e di cura di atti di convegni. Ha preso parte a numerosi progetti di ricerca e a scavi archeologici sia in Francia sia in Italia.

Da febbraio 2015 è presidente dell’associazione culturale Alteritas – Interazione tra i popoli. Sezione Trentino. 


12/06/2015