Nei luoghi di Rilke

Una passeggiata sulle tracce del poeta Rainer Maria Rilke, che soggiornò ad Arco con la madre e l’amica Nora Goudstikker alla fine dell'Ottocento

Camminare sulla Rilke Promenade, ripercorrere la via che il poeta boemo amava, e che è stata fonte di ispirazione. Un percorso che recupera l'atmosfera del Kurort, da poco rinnovato nella segnaletica. Si compone di 13 cartelli (progettati dall'architetto Andrea Vitti) posti in altrettante tappe, dove in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) si trovano una lirica di Rilke, informazioni sul luogo e sul tragitto. 

La partenza è ad Arco Piazza S. Giuseppe (Eremo S. Paolo opzionale), l'arrivo a Vigne, centro storico

Lunghezza: 5km (2km senza Eremo S. Paolo)Durata: 3h (1,5h senza Eremo S. Paolo)Dislivello: 50 mDifficoltà: Medio/Facile ma lungoNote: La parte centrale (castello e salita al castello) non è adatta a sedie a rotelle.Il primo punto di interesse è l'Eremo di San Paolo, di cui il poeta ci lascia questa testimonianza:“... Non mancano gli eremitaggi. Il più interessante l'ho scoperto sulla strada per Ceniga, un piccolo villaggio nella valle del Sarca. Sotto una rupe a strapiombo, come schiacciata dalla mole della possente roccia scistosa, luccica una costruzione a forma di cappella, decorata con affreschi privi di vita; squallidi gradini salgono in modo dolce verso l'entrata ostruita dalle erbacce, dal cui cancello si vede l'interno di una cappella. Dietro la cappella devono esserci altre due o tre stanze. La porta accanto all'altare gettava un'ombra così incerta e tetra, che avevo ad ogni istante l'impressione di vedere nel suo lieve ritrarsi il profilo grinzoso di una figura di vecchio monaco che con un volto di pietra si preparasse a officiare un freddo ufficio funebre. E durante le sue preghiere le candele si sarebbero accese pian piano, si sarebbero sprigionate nuvole d'incenso e un canto profondo si sarebbe destato nell'entrata rupestre. …E vidi, fuori, la luminosa terra di primavera, nella quale i mandorli con giubilo silenzioso levavano alta la loro giovane esuberanza floreale. ...”
R.M.Rilke, “Lettera a Mathilde N. Goudstikker” (Arco, 23/03/1897)Per quanto riguarda il Castello di Arco, ecco come appare a Rilke:Uno squarcio particolarmente pittoresco si apre ad Arco, ai piedi della ripida rupe del castello con le rovine pittoresche della fortezza di Arco, una volta orgogliosa, ombreggiata dai cipressi e dal gioiello sempreverde che è la sua ricca vegetazione, e in particolare dalle sue estese olivaie. In nessun luogo in Tirolo si trovano olivaie eccetto ad Arco. La veduta dall’altezza di duecento metri della rupe del castello sulla città vecchia e sulla moderna città giardino di Arco nonché sulla fertile campagna attraversata dal Sarca, che scorre verso Riva e Torbole in direzione del Lago di Garda finché il Monte Brione non ne copre la vista, è una delle più incantevoli di tutto il territorio.”S. Ilanor, “Arco, Luogo di cura vicino al Lago di Garda” (fine XIX secolo).

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08/11/2017