Oriente Occidente

Un incontro tra culture attivo a Rovereto dal 1981 e che anno dopo anno si arricchisce di nuovi stimoli

CID - Maggipinto [ Centro Internazionale della Danza di Rovereto]

Quando l’arte occidentale scopre lo stile grafico, l’uso prezioso della linea, le qualità decorative, gli scorci audaci, le squisite finezze di colorazione dell’Oriente?

E' nella seconda metà dell’Ottocento che gli artisti, soprattutto francesi, manifestano un crescente interesse per l’arte orientale dal momento che il Giappone, rotta la cortina di ermetico isolamento voluta fino ad allora dai governatori del Sol Levante, si offre agli occhi degli europei circonfuso di un alone non meno favoloso e affascinante del mitico Cipango di Marco Polo.

Sono, in particolare, le stampe giapponesi ad attrarre l’attenzione degli intellettuali da quando, nel 1862, i coniugi Desoye, al ritorno da un lungo soggiorno in Giappone, aprono a Parigi un negozio d’arte orientale, La Porte chinoise. Quella del giapponismo diventa una moda che si diffonde velocemente in Europa e negli anni successivi, in occasione delle esposizioni universali, nuovi padiglioni di ambientazione giapponese vengono allestiti a Parigi, Vienna, Filadelfia. Già nel 1868 Edouard Manet dipinge l’Emile Zola con sullo sfondo una stampa giapponese e nel 1878 il critico Ernest Chesneau, in una serie di articoli sulla Gazette des Beaux-Arts, analizza la peculiare influenza dell’arte giapponese sui pittori occidentali.

Oriente Occidente, il festival nato nel 1981 a Rovereto, in certo senso continua su questa strada, ponendo la ricerca culturale come leitmotiv della sua attività. Al centro, il dialogo tra Oriente e Occidente intesi come poli di un percorso ideale di intrecci non solo tra culture, ma anche tra generi e linguaggi della scena contemporanea

Dallo scorso anno, inoltre, Oriente Occidente è nella Piattaforma Effe Label-Europe for Festival che include i festival che spiccano per qualità artistica e hanno un significativo impatto a livello nazionale e internazionale: il lusinghiero riconoscimento viene dal  Parlamento Europeo e della sua Commissione Cultura. 

Nella recente conferenza stampa, i direttori artistici Lanfranco Cis e Paolo Manfrini hanno anticipato alcune interessanti novità della prossima edizione di Oriente Occidente. Esse riguardano un’estensione delle collaborazioni con le istituzioni del territorio, il Mart in particolare,  che si concretizzerà nella produzione di due spettacoli sul rapporto danza-arte visive, una nella piazza del museo e una nelle sue sale espositive.

Una convenzione è stata anche stipulata con il Centro Santa Chiara. L’intento è di dare vita a una rete tra i soggetti culturali attivi nei quattro poli dello Zandonai, dell’Auditorium Melotti, del Mart e del centro storico, una sorta di palcoscenico di performance che valorizzera architettura, identità e attività commerciali dei luoghi di riferimento.

All’interno della piattaforma Oriente Occidente, il CID Centro Internazionale della danza propone una serie di attività formative che  spaziano dal perfezionamento di giovani danzatori, alla residenza delle Compagnie, allo sviluppo anche in senso teorico delle conoscenze in ambito coreutico e vuole costituire sia un riferimento significativo per la crescita della cultura della danza in Italia sia un punto di scambio a livello europeo.

Da dicembre 2006 il CID ospita inoltre VideoCid, la nuova Videoteca del Centro Internazionale della Danza, che con un patrimonio di oltre 2.200 titoli esclusivamente dedicati alla danza contemporanea, rappresenta un punto di riferimento fondamentale nel panorama delle videoteche italiane.

Nella recente conferenza stampa, sono stati presentati i risultati dell'attività 2015, che si rivela in crescita in tutti i settori.

Per chi volesse approfondire, ecco i dati:


03/02/2016