"Ova, fagioli, lasagnette ovvero tagliatelle di pasta"

Interessanti spunti sulla storia dell'alimentazione nel diario (1595) di Bartolomeo “Coal”, detenuto nel castello di Arco.

[ Soprintendenza per i beni culturali ]

Nell’archivio comunale di Folgaria è conservato un registrino di 8 carte, intitolato “Registro et memoria delle robe magnative mandate per messer Dominigo et messer Francesco Masenzi, hosti in Archo, a mi Bartholomeo Coal et a Zuan mio fratello per il nostro viver stando retenti in el castello de Archo, come qui sotto seguita”, dal contenuto curioso: si tratta infatti di una sorta di diario scritto da un uomo, Bartolomeo “Coal”, detenuto nel castello di Arco insieme al fratello Giovanni, nel quale si dà conto dei cibi che vengono loro somministrati ogni giorno, a pranzo e a cena. 

Le registrazioni cominciano il 18 aprile 1595 e terminano il 19 maggio dello stesso anno. Corrispondono probabilmente allo scopo di conservare memoria del cibo consumato e delle quantità, poiché i detenuti dovevano poi pagare di tasca propria i pasti consumati durante la detenzione.

Nel registro Bartolomeo annota anche di volta in volta il nome chi consegnava i pasti: talora gli stessi osti di Arco di cui si fa menzione nel titolo o loro congiunti, ad esempio Antonio, figlio dell’oste Domenico, o altri personaggi da loro incaricati. In qualche caso viene anche citato il nome di un testimone presente alla consegna dei cibi: ad esempio tal Baldassarre, qualificato come il barbiere del castello, oppure Andrea, definito l’ortolano del castello.

Alla mera registrazione del cibo, talvolta si aggiunge qualche osservazione circa la sua bontà o la preparazione: ad esempio il 13 maggio viene portata “salata latuge senza olio”, il 15 maggio, insieme all’arrosto di vitello e alla carne di manzo, mangiano “craute de capuzi mal chonzate”.

Il documento offre spunti interessanti per la storia dell’alimentazione: accanto al pane e al vino, citati quasi ad ogni pasto, venivano forniti ai due detenuti abbastanza di frequente uova, fagioli, lasagnette ovvero tagliatelle di pasta, qualche volta minestra, burro, carne di vitello o di manzo o, meno frequentemente, di capretto, torta di latte; durante la detenzione viene fornito in più occasioni anche dell’aceto.

Lidia Bertagnolli - Funzionaria della Soprintendenza per i beni culturali

01/12/2014