“Ove d'ogni buon vino ha 'l sito suo l'amenissima cella". Canipe e ipogei castellani lungo il Noce

“Dirò, che il Vino è il Bastone della cadente humana vita,e quindi fù detto in latino Baccus, quasi Baculus” (Michelangelo Mariani, 1673): da questa frase ha preso avvio la tesi di laurea che vi presentiamo

 

“Dirò, che il Vino è il Bastone della cadente humana vita,e quindi fù detto in latino Baccus, quasi Baculus”: così scriveva Michelangelo Mariani nel 1673. E da queste poche parole ha preso avvio una tesi di laurea che, già dal titolo, si presenta particolare 

Due sono, infatti, i protagonisti principali dell’approfondimento: ossia l’uva (con le sue tecniche di coltivazione e di vendemmia, nonché gli strumenti vinicoli più tradizionali) e le cantine per lo stoccaggio e la conservazione del prodotto finito, il vino. Il tutto esaminato in un preciso momento storico, quello medievale che tante testimonianze ha lasciato nel territorio trentino.

Proprio il censimento delle cantine e dei sotterranei castellani riveste un importante ruolo nel percorso svolto: il progetto si è, infatti, basato sull’intenzione di individuare eventuali aspetti comuni (temperatura, umidità, orientamento, localizzazione planimetrica) e di raccogliere un quadro di sintesi sui modelli architettonici (planimetria, forometria, tecniche murarie, cronologie di massima). Lo scopo finale del lavoro fornisce alcuni possibili spunti nell’ottica di una valorizzazione eno-culturale da inserire e collegare a “Rete Castelli del Trentino”, progetto che da alcuni anni ha come obiettivo la messa in rete di diversi castelli trentini, di proprietà sia pubblica che privata. Tale censimento ha interessato un ben preciso settore dell’odierno Trentino, il bacino idrografico del Noce individuabile nelle valli di Sole e di Non e in parte della Piana Rotaliana, dal Castello di Caldes fino alle due cantine storiche del Monastero Agostiniano di San Michele all’Adige (oggi parte della Fondazione E. Mach), passando per Castel Cles, Castel Vasio, Castel Valer, Castel Belasi, Castel Nanno, Castel Thun, Castello della Torre, Castel Firmian e Castello di Königsberg – Monreale.   

E pur parlando nello specifico del bacino del Noce, il cui fondovalle in gran parte rientra tra le aree agricole provinciali di pregio (oggi interessate da frutticoltura intensiva nella Valle di Non, viticoltura intensiva in gran parte della Piana Rotaliana), non poteva mancare nel titolo una poetica descrizione delle cantine clesiane del Magno Palazzo del Buonconsiglio di Trento: cantine volute proprio da quel Bernardo Clesio che, partito dal cuore della Valle di Non, volle costruire nel centro del Principato quelle che con buona ragione si possono immaginare come il top qualitativo delle cantine dell’epoca. E’ un verso del poema “Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento” del 1539, scritto dal celebre medico e consigliere Pietro Andrea Mattioli, a riassumere il carattere di quelle amenissime celle, delle cantine “da vino”.

Come doveva essere la cantina da vino? A questa domanda, quasi inedita per il territorio trentino, si è cercato di dare una risposta: il percorso affrontato ha preso in esame le indicazioni di grandi nomi della classicità, da Plinio a Columella, da Vitruvio a Catone; indicazioni poi riprese da diversi agronomi medievali, fino ai più grandi architetti rinascimentali nelle parole, ad esempio, del Palladio.    

Un percorso dalla vinea alla canipa, che ha accompagnato il procedere del lavoro che, pur ovviamente nell’ambito accademico richiesto e nella serietà dell’impostazione di ricerca, ha cercato di mantenere un tono il più possibile curioso e attrattivo. Ne è nato un testo per testimoniare ancora una volta l’enorme ricchezza di beni culturali (nel senso più ampio del termine) presenti sul nostro territorio.    

Tesi di laurea magistrale in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali, discussa da Gianluca Dal Rì l'11 febbraio 2015 presso l’Università degli Studi di Trento sotto la supervisione della dott.ssa Elisa Possenti, dell’arch. Giorgia Gentilini e del dott. Franco Marzatico, che ha affrontato il tema del vino, bastone della civiltà europea e mediterranea.      

                                                                          

Gianluca Dal Rì - laureato in Conservazione e gestione dei Beni Culturali,

23/02/2015