Ragazzi di vita

Dal libro di Pier Paolo Pasolini arriva al Sociale uno spettacolo pluripremiato. Protagonista il mondo dei "regazzini" romani del secondo dopoguerra 

Ragazzi di Vita [ Centro Servizi Culturali S.Chiara]

Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s'era alzato già alle cinque; ma mentre scendeva giù per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesù pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare.

La figura del Riccetto, che Pier Paolo Pasolini delinea sin dall'incipit di Ragazzi di vita, conduce nel mondo dei "regazzini" romani del secondo dopoguerra, quello che in una lettera che spedisce a Livio Garzanti nel novembre del 1954, Pasolini definisce "l'arco del dopoguerra a Roma, dal caos pieno di speranze dei primi giorni della liberazione alla reazione del '50-51”.

Un libro che, al di là del suo valore letterario e nonostante il puntiglioso lavoro di ripulitura dalle “parolacce” e dalle situazioni più scabrose, suscitò grande scandalo. Una situazione per cui la IV sezione del tribunale di Milano celebrò il processo per oltraggio al pudore. Il fango ricoprì il giovane scrittore, e proveniva sia da destra sia da sinistra, con le medesime argomentazioni. Il tribunale, anche grazie alle testimonianze in favore dell'imputato, giurate da Emilio Cecchi, Carlo Bo, Gianfranco Contini, Giuseppe De Robertis, Giancarlo Vigorelli, Anna Banti, Giambattista Vicari, Moravia e altri, lo assolse dall'imputazione. "Con il senno di poi si può dire che a far scandalo non fu tanto il lessico forte del libro, ma la dignità letteraria che veniva conferita alla parte più bassa e disonorevole della nostra società, cosa che offendeva i benpensanti e l'idea che essi avevano della letteratura" scrive in proposito nella Prefazione del volume Vincenzo Cerami. 

Dal 7 al 10 marzo al “Sociale” arrivano i Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini Pasolini, pluripremiato spettacolo diretto da Massimo Popolizio con Lino Guanciale, prodotto da Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Una pièce che nel 1917 ha conseguito diversi riconoscimenti: Premio Ubu per la miglior regia, Premio Le Maschere del Teatro Italiano come migliore spettacolo della stagione e migliore regia, e Premio della Critica Teatrale Italiana per la migliore regia.

Il RiccettoAgnolo, il BegaloneAlvaro, e ancora il CaciottaSpudoratoAmerigo: sono alcuni dei ragazzi delle borgate di periferia di una certa Roma che fu; sono i “ragazzi” nati orfani d’innocenza, che agguantavano la vita a piene mani riversando per le strade le loro vitalità emarginate, trascorrendo le giornate alla ricerca di qualche lira. Uno spettacolo corale, che dà voce a diciannove personaggi colti nella loro quotidianità, con set che cambiano in modo repentino. 

"In queste scene prevalgono una marcata gestualità e il parlato romanesco, o meglio quella singolare invenzione verbale, di gusto espressionista e non neorealistico, che Pasolini stesso definiva una lingua inventata, artificiale - spiega lo scrittore Emanuele Trevi - Non è insomma la lingua in cui parlano effettivamente i 'ragazzi di vita', ma la loro lingua come viene percepita dal 'narratore'». Una lingua carnale, lirica, in azione, una lingua espressionista che attinge dalla lingua reale delle borgate frequentate da Pasolini al suo arrivo a Roma nel 1950". 

Ragazzi di vita debutterà al Teatro Sociale di Trento giovedì 7 marzo alle ore 20.30 e sarà in replica fino a domenica 10 marzo con i seguenti orari: venerdì 8 e sabato 9 marzo lo spettacolo avrà inizio alle ore 20.30, mentre la domenica avrà inizio alle ore 16.00.

Si segnala infine che, per motivi tecnici, l’appuntamento con gli «INTERMEZZI LETTERARI», inizialmente previsto all’interno di «Ragazzi di vita», è stato spostato al prossimo spettacolo della Grande Prosa, ossia «Piccoli crimini coniugali».   

«FOYER DELLA PROSA»

Si rinnova la collaborazione tra il Centro Servizi Culturali S. Chiara e il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento per i «FOYER DELLA PROSA», dieci incontri di approfondimento sulla rassegna, curati dai professori Claudia Demattè e Giorgio Ieranò. Per l’ottavo appuntamento della Stagione, venerdì 8 marzo, la sala “Anna Proclemer” del Teatro Sociale di Trento ospiterà l'incontro dedicato allo spettacolo. Il dibattito sarà coordinato da Massimo Rizzante, con la partecipazione di Lino Guanciale e gli attori della compagnia. L'incontro è aperto al pubblico – ingresso libero -  e avrà inizio alle ore 17.30. 


06/03/2019