Roberto Perini. Il flusso che capovolge i giorni

La mostra che esplora il sogno, lo stato onirico, la fantasticheria, è presso la sala espositiva del Teatro comunale di Pergine Valsugana 

[ Roberto Perini]

La mostra dell'artista perginese Roberto Perini e il libro d'arte a lui dedicato per questa occasione, realizzati dal Comune di Pergine e dall'Associazione Amici della Storia di Pergine, sono un meritato riconoscimento per i molti decenni di una solitaria e rilevante attività artistica. Nato nel 1952, Roberto Perini ha mostrato fin dall'infanzia una notevole dote per il disegno, poi affinata frequentando l'Istituto d'arte "A. Vittoria" di Trento. Il suo percorso artistico fin dall'inizio è segnato dal surrealismo – come indica indirettamente il titolo della mostra, Il flusso che capovolge i giorni - movimento che ha incontrato nell'adolescenza e che ha grandemente contribuito a formare la sua concezione del mondo e il suo modo di vivere l'arte.

Roberto Perini pratica quotidianamente da decenni un esercizio particolare che per lui è qualcosa di vitale per il suo essere artista: esplora e coltiva la "reverie", ossia il sogno, lo stato onirico, la fantasticheria, l'immaginazione dinamica. Questa capacità visionaria si manifesta nelle sue opere non solo perchè sa attingere alle profondità dell'inconscio e del ricordo, ma anche perchè sa attraversare, con  precisa e lucida visione, i fenomeni del mondo reale che poi sono trasformati in materiale fantastico inesauribile grazie ad una raffinata capacità grafica e pittorica.

Correre, vedere, sentirsi parte del mondo, trovare presenze, intuire con dionisiaca immediatezza la vita segreta delle piante e degli animali, gli strati profondi, minerali della terra, e poi fermarsi per qualche momento a disegnare nei torrenti, nei campi, nei boschi per riuscire a dare forma a questa esperienza: è questa il fondamento della creatività di Roberto Perini. Sono i luoghi di Pergine, corsi e percorsi quotidianamente, a diventare materia e segno nei suoi dipinti: così ha costruito una vasta e splendida mappa artistica dell'anima dei luoghi che ne rappresenta gli aspetti profondi e dimenticati.

Le sue opere, di grandi o piccole dimensioni, conducono lo sguardo in una dimensione cosmica e oltreumana raffigurata nei suoi elementi primordiali – acqua, terra, aria, fuoco – a formare infinite catene di corrispondenze dense come sono di metamorfosi, di flussi magmatici, di movimenti tellurici, di bestiari geologici, di fossili di civiltà arcaiche e misteriose.

Roberto Perini, coltivatore e pittore di fantasie esatte, nella solitudine notturna ha steso incessantemente segni e parole, accumulando nei suoi taccuini e nei suoi album un complesso poema dove le parole sono un fiume che circonda da tutti i lati le immagini: la visione reclama la parola narrante e il commento poetico oltrepassa la rappresentazione.

La mostra e il libro d'arte che l'accompagna sono a cura di Alessandro Fontanari. Il libro d'arte contiene il profilo critico dell'artista e della sua opera, una selezione di circa 150 opere (disegni, dipinti a olio, a tempera, ad acquerello, a tecnica mista, incisioni) tra le seimila prodotte in 47 anni di attività, e una ricca scelta dai suoi molti album, libretti, taccuini, dove ha sedimentato immagini e parole in un "complesso alfabeto figurativo ed emozionale".Questa sezione "verbo-visuale", importante sia per capire il laboratorio creativo sia per originalità espressiva, è curata e commentata da Marta Scalfo, mentre negli apparati compare l'intervista a Roberto Perini realizzata da Paolo Tomio nel 2014 per la rivista FIDAart di Trento e un breve contributo dello storico dell'arte Roberto Pancheri.

Il volume per impostazione e veste grafica, si avvicina a un "libro d'artista": in ogni copia è presente, incassata nel verso della copertina, una riproduzione a stampa di un'opera di Roberto Perini; 150 copie sono corredate da un dipinto originale, firmato e unico per ogni esemplare.

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Alessandro Fontanari - curatore della mostra

26/11/2015